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Frattamaggiore, TRENI CANCELLATI CONTINUANO I DISAGI DEI PENDOLARI

“Il buongiorno si vede dal mattino”: appuntamento mattutino del presidente del comitato dei pendolari di Frattamaggiore, “rubrica” sui social con ritardi e cancellazione dei treni della tratta Napoli Caserta via Aversa. Anche ieri mattina la corsa delle 8,31 (nella foto) prevista nella stazione di Frattamaggiore è stata soppressa. I disagi continuano.

Cimmino intanto dopo l’interrogazione del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sui disagi della tratta e la risposta della Direzione Regionale per la Mobilità a firma del direttore generale, Carannante ha inteso rappresentare la voce dei pendolari replicando ed inviando la nota anche ai media. «Si assiste ad un calo dell’offerta dei treni nel 2010 a Frattamaggiore fermavano 95 treni, oggi fermano 76 treni. Sembra che la Regione Campania strutturi l’offerta ai viaggiatori non in base al bacino di utenza dei Comuni che gravitano intorno alla stazione, non in base alla distanza dai grossi centri urbani, non in base al numero dei pendolari/utilizzatori, non in base alla vocazione economica del bacino di utenza. Peraltro il numero dei viaggiatori è un dato statistico che non è nella disponibilità della Direzione Regionale Mobilità. Il dato è monitorato, treno per treno, solo da Trenitalia, dal capotreno. Ed è Trenitalia che ha fornito questi dati alla Regione. Eppure sono dati importanti per valutare la qualità del servizio, sia in termini di offerta del servizio sia in termini di composizione del treno, per evitare sovraffollamento). Dati parziali perché il tabulato fornito, benché molto corposo, si riferisce solo a tré settimane di osservazione del 2017», osserva Cimmino. Che sottolinea come anche le informazioni sul numero dei viaggiatori «siano insufficienti a valutare il sovraffollamento, cioè a capire se il treno nella sua composizione, quando giunge a Fratta, è sufficiente a contenere o meno le persone che vorrebbero salire». Sulla puntualità poi «Chiariamo subito che l’indice di puntualità include i soli treni arrivati entro i 5 minuti dall’orario previsto (i ritardi per intenderci), mentre l’indice di regolarità misura le corse effettuate rispetto alle programmate (le cancellazioni per intenderci). Al viaggiatore importa poco che un treno sia cancellato piuttosto che sia in ritardo, questi vive comunque un disagio» dice ancora Cimmino che ha messo insieme, grazie al supporto dei tanti pendolari dati che confermerebbero una regolarità prossima al 79% (in alcune fasce vicino al 73%) molto lontana da quella annunciata del 92%. «Forse i binari della nostra tratta sono diversi? Siamo gli ultimi in Italia» dice Cimmino che evidenzia: «Nel periodo di analisi (solo 64 giorni, dal 10-09-2017 al 13-11-2017) abbiamo contato 900 eventi di disagio (886 nei feriali e 14 nelle domeniche) tra cancellazioni e ritardi, una media di 14 eventi al giorno in valore assoluto (886 eventi diviso 64 gg = 14 eventi al giorno). E’ una cabala. Chi entra nella stazione di Frattamaggiore ha la certezza matematica che 14 treni su 76 disponibili faranno ritardo o verranno cancellati. Perché questi i dati sul monitoraggio non vengono resi pubblici cosi come avviene in altre Regioni? La Campania è all’ultimo posto. Nessuna Regione ha fatto peggio: oltre il 40% dei viaggiatori ha abbandonato il servizio ferroviario. Se va via l’altro 60%, il problema è risolto definitivamente» conclude ironicamente il presidente del Comitato pendolari.
fonte quotidiano ROMA
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