II polmone di verde in via Biancardi attualmente è in condizioni di abbandono. La giunta approva la realizzazione di una struttura pubblica all’interno della villa comunale di via Biancardi. I fondi saranno reperiti da quelli non utilizzati da un prestito erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Nel 2011 l’esecutivo approva il progetto definitivo dei lavori di realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio del parcheggio in via Don Minzoni (importo complessivo di 444.149 euro). Contestualmente la giunta stabiliva di finanziare il progetto «con il diverso utilizzo della quota, non ancora erogata, del prestito della Cassa di 1.800milaeuro, concesso per il finanziamento dei lavori di realizzazione del parcheggio in via Don Minzoni». Essendo venute meno le motivazioni che hanno determinato la necessità di realizzare tale intervento, l’amministrazione si è orientata ad utilizzare il finanziamento destinandolo alla realizzazione di una struttura pubblica all’interno della villa comunale di via Biancardi. Un progetto approvato per l’importo di 200mila euro. Quindi poiché la realizzazione dell’impianto fotovoltaico a servizio del parcheggio non è stato realizzato e che «non appare, al momento, conveniente realizzare» i fondi verranno impiegati per i lavori per la costruenda struttura. La notizia è stata accolta positivamente non solo dai residenti di via Biancardi che quotidianamente hanno sotto gli occhi lo scempio ed il degrado in cui versa il polmone di verde, ma anche da chi vorrebbe utilizzare la villa per trascorrere, nel periodo estivo, qualche ore di relax tra la vegetazione. La villa spesso è stata portata all’attenzione delle istituzioni perché trasformata in ricettacolo di rifiuti, con servizi igienici in condizioni di abbandono ed inutilizzabili. Al centro dello spazio verde un piccolo anfiteatro in cemento (nella foto), che rappresenta un pugno nello stomaco dal punto di vista estetico ma anche di rischio. Qui trovano ripari tossicodipendenti e malintenzionati. Situazioni denunciate in particolare dall’associazione Mas. «Speriamo di conoscere presto che tipo di intervento si vuole realizzare, auspicando che preluda ad una maggiore attenzione verso questa struttura»
fonte quotidiano ROMA