fonte ROMA Antonella Del Prete LA PROTESTA Lunghe file, rischio di liti e insufficiente qualità dei servizi al distretto sanitario di Frattamaggiore
«Non ce la facciamo più: tempi di attesa lunghissimi, file che dobbiamo sostenere sin dalle prime luci dell’alba, rischio risse che succedono quotidianamente, forze dell’ordine costrette ad intervenire. Il distretto 41 dell’Asl Napoli 2 Nord è allo sfascio. Veniamo qui per una visita medica e ce ne torniamo a casa più ammalati di prima, con stress e se ti va male, anche con i postumo di una colluttazione». COMINCIA COSÌ LO SFOGO DI UN GRUPPO DI pazienti. Il Distretto 41 è operativo in via Padre Mario Vergara 228 e serve i pazienti che arrivano dai comuni di Casandrino, Frattamaggiore, Frattaminore, Grumo Nevano e Sant’Antimo. Qui dove peraltro ha avuto sede la direzione strategica dell’Asl vengono assicurati “«i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie». Secondo la nonrativa il distretto dovrebbe «assicurare alla popolazione di riferimento l’accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria, sia attraverso la valutazione dei bisogni e la definizione dei servizi necessari sia mediante l’erogazione di prestazioni e servizi di primo livello o di base quali l’assistenza specialistica ambulatoriale, l’assistenza ad anziani e disabili, l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza e la cura delle tossicodipendenze, l’assistenza e la cura della salute della donna, dell’infanzia e della famiglia». AL DISTRETTO DI VIA VERGARA SONO ATTIVI tra gli altri gli ambulatori di cardiologia, chirurgia, oculistica, dermatologia, neurologia, urologia, ortopedia, geriatria, endocrinologia. «La dignità del paziente qui viene calpestata, non c’è rispetto per il malato, ogni mattina è un girone infernale dove si strilla, si spinge, si fanno le corse con resse che rischiano di travolgere i più deboli. Ma la direzione generale dell’Asl sa quello che avviene in questa bolgia? – continuano i nostri interlocutori – i medici sono degli eroi che riescono a far fronte a queste emergenze offrendo il meglio delle loro prestazioni in condizioni assolutamente precarie. Lo stesso discorso per il personale infermieristico». EFFETTIVAMENTE GLI SPECIALISTI LAVORANO nel caos più completo, senza rispetto ne per loro ne per i pazienti, che arrivano dai 5 comuni. «Sono circa due mesi che, per ottenere l’esenzione ticket dobbiamo armarci di una dose di buona volontà, superiore alla norma» continuano i pazienti. «Abbiamo cercato di parlare con il dirigente del distretto, inutilmente, d’altra parte neanche possiamo addebitare a lui responsabilità di altri, più in alto». POLIZIA E CARABINIERI SONO CONTINUAMENTE chiamati per sedare le risse, “mentre potrebbero e dovrebbero essere impegnati per altri compiti d’istituto”. Spettacoli di ordinaria follia: anziani colpiti da malore, persone che demordono e vanno via, e tornano il giorno dopo. Una situazione insostenibile. A questo si aggiunge il punto giallo per il pagamento dei ticket che non funziona. «Facciamo appello al presidente della Regione» concludono i pazienti.