fonte Ettore Mautone – Il Mattino Tetti di spesa per le strutture accreditate: dopo la vertenza della riabilitazione dei disabili (dove il nodo da sciogliere è nella corretta programmazione delle risorse che la Regione starebbe per risolvere con una circolare ai manager), tocca ora alla specialistica ambulatoriale. A causa del precoce esaurimento del budget, da metà luglio è previsto lo stop alle attività in convenzione a Napoli 2 nord.
LA LETTERA In una lettera inviata al ministro della Salute Giulia Grillo, il presidente del Coordinamento delle associazioni flegree, Ciro Di Francia, da anni impegnato ad affrontare la spinosa questione di Terra dei fuochi e dei rapporti tra inquinamento e salute, spiega: «Il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord ha comunicato ai cittadini la sospensione dell’assistenza sanitaria indiretta, per esaurimento dei fondi, dal 18 luglio al 30 settembre per la medicina nucleare, dal 26 luglio al 30 settembre per la cardiologia, dal 7 agosto al 30 settembre per le branche a visita e per la diagnostica per immagini; dal 10 agosto al 30 settembre la patologia clinica e i laboratori. L’assistenza diretta, per quei periodi, verrà garantita solamente dalle strutture ospedaliere, con inevitabili disagi soprattutto per i pazienti oncologici».
LA REPLICA«Le prestazioni non saranno bloccate replica il manager della Asl nord Antonio D’Amore – abbiamo previsto il potenziamento dei servizi delle strutture pubbliche. Inoltre le prestazioni di radioterapia non sono soggette a tetti di spesa. La comunicazione inviata alle strutture private? E’ la notifica dei budget residui per il periodo corrente. Previsioni che occorrerà verificare, le scadenze sono indicative. Il consumo della medicina nucleare conclude d’Amore – è poi aumentato nel corso del 2018 perché due nuove strutture di eccellenza private sono entrate in accreditamento per la Pet-tac, e attraggono attrarre pazienti da Asl confinanti. Abbiamo chiesto un’integrazione di fondi». In effetti per le attività della specialistica ambulatoriale Palazzo Santa Lucia non ha ancora emanato decreti e si va avanti in proroga di quanto stanziato negli anni scorsi. Ma gli aumenti di budget sono stati annunciati dalla Regione solo per dialisi e radioterapia.
Il FLOP
«Negli altri anni conferma Di Francia – a settembre si registrava l’interruzione dell’assistenza indiretta per mancanza di fondi. Oggi la verifica trimestrale non ha risolto il problema. Avevamo accolto con fiducia la dichiarazione del Presidente della Regione Vincenzo De Luca a settembre 2015, quando affermò che si sarebbe instaurata una macchina da guerra con controlli mensili per chiudere la vergogna di negare per alcuni mesi l’assistenza sanitaria ai cittadini della Campania».
LA SOTTOSTIMA Il problema segnalato da Di Francia è tuttavia regionale: fatte salve le Asl dell’entroterra, di minori dimensioni, sia a Napoli e provincia, sia a Caserta, la forbice tra le risorse stanziate e i volumi di attività erogati dai centri accreditati provoca ancora il periodico stop all’assistenza erogata gratuitamente ai cittadini. Una sottostima storica che, al tradizionale stop delle attività in convenzione, che in passato scattava negli ultimi quattro mesi dell’anno, ha sostituito il semaforo rosso alternato per alcune settimane a trimestre. E così, nel 2018, a conti fatti, nell’arco dell’anno le cure in convenzione saranno assicurate in totale per circa 7 mesi all’anno al netto degli ulteriori tagli annunciati, cui dovrebbe fare da contraltare il potenziamento dell’offerta pubblica.