fonte Giuseppe Maiello – Il Mattino
Treni in ritardo: dacci oggi il nostro disagio quotidiano, comincia così la mail che il comitato dei pendolari frattesi invia quasi ogni giorno in Regione, al responsabile dei trasporti ed a Trenitalia.
«Da anni chiediamo i dati dettagliati dei ritardi e delle cancellazioni dei treni sulla nostra tratta, siamo riusciti ad avere un solo spaccato’ peraltro relativo a pochi mesi: visto che ci troviamo di fronte ad un muro di gomma abbiamo realizzato un nostro data base raccogliendo le informazioni con le fotografie dei tabelloni delle stazioni di Fratta e Napoli, contando sulla collaborazione dei pendolari: così abbiamo elaborato le informazioni» spiega Gennaro Cimmino, presidente del comitato dei pendolari di Frattamaggiore, operativo da oltre un decennio. DISAGI E RITARDI. Ed il risultato è molto lontano dagli indici forniti della società del Gruppo Ferrovie. Ci sono fasce orarie durante le quali il disagio è più forte, e coincidono con quelle di maggior afflusso di utenti: dalle 7 alle 9 da Frattamaggiore e dalle 17 alle 21 da Napoli. La tratta Aversa Napoli, 15 chilometri, viene percorsa in poco meno di mezz’ora. Sono interessate in provincia di Napoli 3 stazioni: Sant’Antimo, Frattamaggiore Grumo e Casoria – Afragola. Frattamaggiore è servita da 76 treni al giorni (41 in direzione Napoli e 35 in direzione Aversa). Dieci anni fa erano almeno una ventina in più Secondo i dati raccolti sono almeno 3mila (5000 nel 2006, dati Legambiente) i pendolari della sola stazione frattese che rappresenta l’unica alternativa al mezzo privato per raggiungere il capoluogo, visto che il trasporto su gomma deve fare i conti con il nodo traffico. Da anni il comitato denuncia ritardi e cancellazioni, ma anche le condizioni in cui gli utenti sono costretti a viaggiare: si passa da vagoni sauna a quelli freezer, senza considerare la deficitaria comunicazione. Cambi di binari annunciati all’ultimo minuto con esodi biblici da un punto all’altro della stazione sono il minimo per iniziare la giornata.