Per i Consiglieri Comunali di Frattamaggiore, la nostra informazione è così importante addirittura da dedicargli in Consiglio Comunale, una bella mezz’ora di attenzione, ci dicono, con interventi da parte più dei consiglieri che dovrebbero definirsi di “opposizione” che da quelli che dovrebbero definirsi di “maggioranza”. Noi non eravamo presenti, quindi non conosciamo quali siano state le dichiarazioni ufficiali, nella speranza di leggerle integralmente nel verbale quando sarà pubblicato. In sintesi però, ci dicono che è emersa una cosa che non può che farci piacere: la nostra informazione comincia a dare fastidio al “sistema” politico frattese, appiattito e allineato al manuale Cencelli. Frattamaggiore News si sta rivelando come un sasso che cade all’improvviso in un vaso di uova dove fino a poco tempo fa cadevano soltanto piume: immaginate cosa combina quel sasso. Ci fa enormemente piacere che i consiglieri di opposizione, stranamente pare i più risentiti dalle nostre news, hanno chiesto di invitarci alle prossime riunioni per renderci partecipi della loro azione “politica” di “minoranza”: saremo onorati di essere presenti. Ma la cosa che non riusciamo a capire e per la quale stiamo da settimane a cercare valide spiegazioni, è una domanda che facciamo a noi stessi e adesso la rivolgiamo ai nostri lettori e cittadini non solo di Frattamaggiore: i Consiglieri Comunali frattesi, sono al corrente che siamo in un paese dove esiste ancora la democrazia, la libertà di informare, la libertà di fare giornalismo critico, accettare le critiche, trovarsi di fronte alla lettura di voci fuori dal coro che hanno l’obbligo morale ed etico di giornalisti di informare su disfunzioni, problemi, incapacità amministrative, oltre alle inaugurazioni, le pizze, le torte e le feste di piazza? Noi crediamo sempre di trovarci di fronte a persone intelligenti e capaci come sicuramente lo sono tutti i Consiglieri Comunali frattesi per i quali nutriamo massimo rispetto per la loro funzione, ma dimostratelo, non a noi, ma ai frattesi, con i fatti. Con stima. Peppino Landolfo