Ieri c’è stato il brindisi in occasione del Santo Natale presso la sede del Pd locale. Ho avvertito in quel momento, da segretario uscente di sezione, la necessità di mettere sul tavolo alcune serie riflessioni che ritengo fondamentali per la nostra comunità e per le sfide future. Innanzitutto ho annunciato che non sarò più ricandidato alla segreteria di partito. Per diversi motivi. Personali e politici. Sono partito da una premessa: ho cercato di dare il massimo contributo, come sempre, alla politica e alla comunità. E se più di qualcosa non ha funzionato, è anche per mie responsabilità. Un’autocritica che ci porta ad una riflessione più ampia. Nessuno ha favorito percorsi di partecipazione e condivisione; addirittura molte scelte di grande valenza sono state assunte dal sindaco e dall’amministrazione in totale isolamento, in autonomia, lontani dai processi propri della politica e in alcuni casi dalle reali necessità del territorio. Decisioni lontane da quei processi fondati sul confronto che conferiscono alle forze politiche il ruolo di “mediazione” delle sane istanze che arrivano dalla comunità con il compito di trasferirle nelle istituzioni. Sono stato e sarò sempre diretto. Oggi ancora di più. Frattamaggiore non vive un felice periodo sotto il punto di vista amministrativo e politico. Ridurre il dibattito a “quiz” rispetto al fatto se sia meglio un pino o un ulivo davanti alla stazione, con tutti i problemi seri che vive Frattamaggiore, significa voler narcotizzare la comunità di fronte ad un’incapacità di concretizzare un’idea di città che nessuno vede nemmeno all’orizzonte. Ho cercato di dare una mano, forte almeno di un’esperienza decennale che mi ha visto alla guida della città raggiungendo importanti risultati su piccoli e grandi temi, a cominciare dalla realizzazione di opere pubbliche. Potevo dare un contributo, potevo dare dei consigli per evitare che la raccolta differenziata sprofondasse su percentuali minime, potevo e potevamo dare un contributo sul tema della viabilità da organizzare attraverso un piano traffico studiato da esperti e calato nella nostra realtà e non attraverso iniziative improvvisate che mandano in tilt la circolazione. Il nostro contributo non è stato mai accettato né richiesto. E lo dico con tutta la lealtà di questo mondo e in tempi non sospetti perché non si vota certo oggi, né per il rinnovo del Consiglio né per qualsiasi altra elezione alla quale io sarei candidato. Faccio politica per passione e darò sempre il contributo alla mia comunità. Da semplice cittadino o, magari in futuro, da rappresentante di qualsiasi istituzione, non farò mai mancare rappresentanza a questa terra. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e ricostruire una comunità dalle fondamenta. Non sappiamo quali sfide ci attenderanno per il futuro ma se riusciamo a fare massa critica restituendo un valore alla politica, alla partecipazione e al confronto, Frattamaggiore e tutta l’area frattese potranno tornare a sorridere e soprattutto a dare voce alle necessità della comunità.