I retroscena shock dell’omicidio della bella russa e del suo fidanzato casertano emergono dalle motivazioni della condanna all’ergastolo
Otto video realizzati col cellulare più quello di una telecamere piazzata su un treppiedi che era stato organizzato per l’occasione. Stefano Perale, il professore 51enne di Mestre, aveva organizzato tutto nei minimi dettagli la sera del 17 giugno 2017 quando accolse nella sua abitazione la bella russa Anastasia Shakurova (30 anni) ed il fidanzato Biagio junior Buonomo 29 anni), ingegnere originario di Sant’Arpino che dopo aver studiato al liceo Diaz di Caserta e completato gli studi universitari, si era trasferito al Nord per lavoro. Quella drammatica sera di un anno e mezzo fa è stata ricostruita in ogni dettagli nelle motivazioni della sentenza all’ergastolo che i giudici del tribunale di Venezia hanno comminato al professore veneto per duplice omicidio. Perale voleva vendicarsi di quella sua studentessa che aveva “rifiutato” il suo amore e ci è andato per sotto anche il nuovo finanziato, Biagio, morto perché aveva accompagnato la compagna a quella cena che avrebbe dovuto essere un ultimo tentativo di stringere l’amicizia. E che invece si è trasformata nella loro ultima esperienza terrena. E dagli atti delle indagini sono emersi elementi scioccanti: il professore, infatti, dopo aver stordito i suoi ospiti col cloroformio, ha prima colpito Biagio alla testa “perché si agitava” e poi si sarebbe ‘dedicato’ ad Anastasia. Ha abusato di lei, toccandola e penetrandola anche quando ormai la ragazza aveva smesso di respirare. E l’ha ripresa anche nelle parti più intime, quasi come un trofeo “conquistato”. Poi avrebbe voluto nascondere i corpi, ma non ce l’ha fatta. E per questo ha deciso di chiamare la polizia e confessare. A nulla è valso il tentativo dei suoi avvocati difensori di farlo dichiarare incapace di intendere e di volere: il gip Roberta Marchiori lo ha condannato all’ergastolo (seppur abbia scelto il rito abbreviato).
fonte www.casertanews.it