Si fa molto seria la questione amministrativa frattese. Dal dibattito di questi giorni, oggi è la volta della Consigliere comunale Marisa Tecla Auletta che dal profilo personale Facebook, nel prendere le distanze da certi atteggiamenti offensivi emersi nel dibattito mediatico, invita chi scrive di tangenti, a fare nomi e cognomi e contestualmente invita sindaco e presidente del consiglio comunale, ad assumere posizioni chiarissime a tutela delle istituzioni locali, sgombrando il campo da accuse vergognose che avrebbero dovuto far saltare dalla sedia il primo cittadino in quanto figura apicale dell’organizzazione amministrativa. Com’è possibile difendere il sindaco e allo stesso tempo parlare di tangenti e corruzione al Municipio? E, peggio ancora, come si possono accettare questa parole facendo finta di niente e restando in silenzio?
ECCO IL TESTO COMPLETO
Ho letto sui social un intenso dibattito politico (?) sprofondato su livelli così bassi che nella storia di Frattamaggiore non sono stati raggiunti nemmeno durante gli anni più bui culminati dallo scioglimento anticipato degli organi elettivi. Non mi adeguo alla guerra delle offese perché ritengo di avere un altro stile innanzitutto come persona, come cittadina e poi come politica. E non voglio nemmeno addentrarmi nei teoremi che portano una parte della destra a difendere un’amministrazione di centrosinistra, che attualmente vede ancora il mio sostegno seppur ormai da anni in una posizione molto critica a causa di ritardi e inadempienze ascrivibile ad una mancanza di coinvolgimento e partecipazione. Ritardi e inadempienze che solo un’opposizione interessate non riesce a vedere e a denunciAre. Non scrivo questo post per dilungarmi in una analisi politica e amministrativa. Ci sarà modo, luogo e tempo per aprire un dibattito serio. Scrivo questo post perché io realmente sono una persona perbene e non mi va che dal sottobosco possano alzarsi ombre sulla condotta delle istituzioni delle quali anche io faccio parte. Leggo sui social addirittura accuse lanciate nel mucchio che lasciano presupporre tangenti al Comune. Parole gravissime. Soprattutto se questi concetti sono diffusi da esponenti della minoranza di destra che alzano il tiro per cercare di coprire le falle di un sindaco e di un’amministrazione che ad un anno dalle elezioni non riescono purtroppo a decollare. Lo dico io da esponente di centrosinistra e da esponente di maggioranza. Un’autocritica che continuerò a fare senza cedere a tentativi di condizionare questo Consiglio attraverso concetti che reputo a tratti intimidatori. E spiego pure perché. Se un consigliere di minoranza ha notizie di tangenti e corruzione al Comune di Frattamaggiore, al posto di sparare nel mucchio ha il dovere di recarsi in Procura e raccontare nomi, cognomi, fatti e circostanze. Diversamente, se si alza il tiro e si infangano persone perbene col solo obiettivo di puntare a far paura in modo che il rischio del fango possa contribuire a soffocare il dibattito e ad impedire la libera espressione del pensiero, mi dispiace. A questo gioco non ci sto. A questo gioco l’intera istituzione non può starci. L’intera città non può farsi condizionare da questa strategia di cui al momento nessuno conosce la reale finalità. Allora, o si fanno i nomi e i cognomi in Procura oppure se si tratta di terrorismo mediatico, il sindaco e il presidente del consiglio assumano posizioni chiarissime a tutela delle istituzioni locali, sgombrando il campo da accuse vergognose che avrebbero dovuto far saltare dalla sedia il primo cittadino in quanto figura apicale dell’organizzazione amministrativa. Com’è possibile difendere il sindaco e allo stesso tempo parlare di tangenti e corruzione al Municipio? E, peggio ancora, come si possono accettare questa parole facendo finta di niente e restando in silenzio? Mi aspetto dal sindaco e dal presidente dell’Assise una presa di posizione netta e decisa: se ci sono elementi, li accompagno in Procura. Diversamente, si prendano le distanze da questi chiari tentativi di condizionare il Dibattito politico e, peggio ancora, di condizionare l’attività consiliare pure perché in questa consiliatura sono stati approvati atti anche sui Peep che hanno stravolto il progetto originario. E se da chi ha vissuto pure sul piano professionale quelle vicende arrivano certe dichiarazioni, la necessità di fare chiarezza non può essere rimandata. A meno che il silenzio dei vertici dell’amministrazione non sia un indicatore di un gravissimo disagio ad affrontare certi temi. Sarebbe più grave delle stesse dichiarazioni rilasciate da esponenti di minoranza sui social. Personalmente non ho nulla da temere, continuerò ad assumere posizioni critiche e di dissenso rispetto all’andamento dell’amministrazione, e reagirò con forza di fronte a tentativi di soffocare il dibattito attivando una macchina del fango probabilmente alimentata da un sottobosco interessato e non certo al benessere di Frattamaggiore. Sindaco e presidente del Consiglio, se ci siete battete un colpo! In silenzio di fronte a certe accuse ci resta chi ha scheletri nell’armadio. Ecco perché io alzerò sempre la voce a tutela della mia persona e delle istituzioni. A tutela della mia città.