Venerdì sera gli assessori in carica hanno rimesso il mandato nelle mani del primo cittadino. Dimissioni informali, non protocollate, la solita farsa per cambiare solo qualche poltrona, ma la sostanza del fallimento amministrativo rimane ed è palese sotto gli occhi di tutta la comunità frattese. Momentaneamente hanno “scritto” al sindaco: Gennaro Alborino (con deleghe sport e tempo libero; associazionismo e volontariato; tutela ambiente; guardie ambientali; problematica tralicci: sviluppo energie alternative e sostenibili), sostenuto dai Popolari di Camillo Pezzullo; Giuseppe Pedersoli (vicesindaco, con deleghe patrimonio, economato, finanze, tributi, politiche strategiche, programmazione europea), Francesca Vitale (lavori pubblici, città dei bambini, edilizia scolastica), Tommaso Capasso (programmazione ed assetto urbanistico, edilizia economica e popolare, arredo urbano, verde attrezzato, parchi urbani e giardini, innovazione e tecnologica) in quota Partito Democratico; Felice Ferrara, (polizia municipale e viabilità, commercio, aree mercatali, eventi fieristici e progettazione europea), espressione di Franco Del Prete dei Democratici; Lorenza Razzano, ex esponente di Msi, ex Alleanza Nazionale (politiche sociali, giovanili, del lavoro, assistenza immigrati e sostegno alla famiglia), espressione di Giuseppe Pezzella; Sossio Farina presidente del Consorzio Cimiteriale. Michele Granata “Guardando dall”interno questa crisi si deve derubricare: è una pantomima, lo show del ridicolo. Le vere crisi si aprono con le dimissioni protocollate. Non ha, inoltre, le mobilitazioni nobili di una crisi ovvero rilanciare l’attività amministrativa, ma solo ¡’intento di serrare le fila a poco più di un anno dalle prossime elezioni comunali, se si rispetterà la scadenza naturale del mandato. Il sindaco potrà così pesare la sua forza, eliminare gli scomodi assessori riferimento dei singoli consiglieri, redistribuire incarichi e prebende a quei consiglieri malpancistì delle ultime settimane “.