Frattamaggiore, FRANCESCO RUSSO “DOV’E’ FINITA LA POLITICA A FRATTAMAGGIORE? NON CREDEVO CHE SI POTESSE ARRIVARE A QUESTO PUNTO”

Ho riflettuto bene prima di scrivere questo post innanzitutto sull’opportunità di rendere pubblico il mio pensiero nonostante il dibattito politico sia ormai assente da anni nella nostra città. Ci ho riflettuto bene ed alla fine ho deciso di scriverlo ugualmente, non per la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori che, purtroppo, continuerà a mettere la testa sotto la sabbia. Ho deciso di scrivere questo post per i cittadini e per quella parte di classe dirigente che non vuole arrendersi alla mediocrità e lavora ad una rinascita che sia concreta e reale. Mi riferisco all’ultima operazione messa in campo dal sindaco: un anno prima delle elezioni Amministrative fa passare in maggioranza tre consiglieri dell’opposizione. Alcuni l’hanno definito “Patto per la città”, altri “Pacco per la città”. Non mi iscrivo a nessuna delle due fazioni perché preferisco volare alto e limitarmi ad una riflessione di natura squisitamente politica. E’ stato sancito, anche davanti alle telecamere, dai protagonisti di questa operazione che il centrosinistra non esiste più al governo della città ma vi sia una non meglio identificata “coalizione di salute pubblica” senza steccati ideologici sull’esempio di Crispano e Giugliano.  L’ho ascoltato anche io questo passaggio e l’ho risentito più volte dopo che mi era stato raccontato perché non credevo che si potesse arrivare a questo punto. E in qualità di segretario uscente del Pd, non ricandidato (lo ribadisco a scanso di equivoci e per tranquillizzare i più ansiosi), non potevo non fare chiarezza di fronte a questo teatrino. Non mi interessa il passaggio di tre consiglieri di opposizione in maggioranza ad un anno dal voto senza nemmeno passare per una riunione di maggioranza o di coalizione. La politica è defunta e non da oggi. Quello che mi interessa chiarire è che Frattamaggiore non ha vissuto nessuna catastrofe e nemmeno le cronache hanno registrato un evento giudiziario al Comune capace di aprire una riflessione sulla necessità di creare un impasto “ambidestro”. Né un terremoto e nemmeno un maremoto. Anche perché, se fosse accaduto tutto ciò, maremoto incluso, la “salute pubblica” passava attraverso le forze politiche e non tramite rivendicazioni di singoli di fronte ad un sindaco in cambio del sostegno. Inoltre, mi vien da sorridere quando si parla di “salute pubblica” o di “Patto per la città” per realizzare una villa comunale oppure una rotonda all’uscita dell’Asse mediano. Stendiamo un velo pietoso e rimettiamo ogni valutazione nelle mani dei cittadini. Ma quello che resta insopportabile per Frattamaggiore e dovrebbe toccare la sensibilità e la dignità dei consiglieri di centrosinistra è che l’operazione in atto risponderebbe all’esigenza di emulare quanto accaduto a Crispano e Giugliano. Lo hanno detto ed io ancora non ci credo. E’ vero, in quei territori c’è stato un miscuglio tra destra e sinistra. Ma è andata malissimo. Con tutto il rispetto per i cittadini e per la politica di Crispano e Giugliano, mi limito ai fatti. Crispano è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata; a Giugliano la situazione risponde a dinamiche ingovernabili. Insomma, se proprio non ci sentiamo in grado di dare una svolta politica e amministrativa dopo questi quattro anni e pretendiamo che le risposte debbano arrivare dall’esterno, magari potrebbero scegliere altre realtà rispetto a quelle elencate, magari migliori, e non dare in pasto alla nostra comunità esempi che proprio non rendono giustizia alla qualità della classe politica e dirigente di Frattamaggiore. Nonostante i limiti di questi 4 anni, gli esempi da seguire sono altri e non voglio credere che per uscire dallo stallo amministrativo e politico bisogna seguire gli esempi di Crispano e Giugliano. Comprendo bene che si tratti di uscite infelici, della classica buccia di banana. Così come comprendiamo che queste uscite infelici siano dovute a voler giustificare di fronte all’opinione pubblica qualcosa che politicamente non ha, in apparenza, un senso e di sicuro non serve né alla comunità di Frattamaggiore e nemmeno al centrosinistra di Frattamaggiore. C’è chi scivola sulla buccia di banana. Chi mette la testa sotto la sabbia. Ma anche chi non si adeguerà a questo teatrino sterile e tragicomico.