NAPOLI. XXII edizione del premio Carlo La Catena: saranno assegnati venerdì 29 novembre alla ore 14, nella biblioteca “Alfredo De Marsico” in Castel Capuano, in margine ad un convegno su “Il futuro dell’associazionismo. Registro unico nazionale del terzo settore. Volontariato che diventa impresa”, i riconoscimenti a 10 napoletani che nel 2019 si sono distinti nel campo dello sport, della medicina e delle diverse professioni esaltando l’impegno sociale. Carlo la Catena, vigile del fuoco, napoletano, aveva 30 anni, quando venne ucciso da una bomba esplosa, il 27 luglio del 1993, collocata da Cosa Nostra in via Palestro, a Milano. Cinque le vittime: un immigrato, un agente di polizia municipale e 3 vigili del fuoco. Per ricordare il sacrificio di queste vittime, servitori dello Stato, da 22 anni viene organizzato un premio al merito ed all’impegno civico, per evidenziare storie di eroismi quotidiani, professionali, sportivi. L’iniziativa ha il patrocinio morale della Camera dei Deputati, Regione Campania, Città Metropolitana, Comune di Napoli, Università Federico II, Unioncamere, Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli, Fondazione Castelcapuano, Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili del Tribunale di Napoli. La cerimonia per la consegna dei premi a conclusione del convegno con la partecipazione di Don Luigi Castiello, consultore nazionale per la pastorale della salute; Antonella La Porta, presidente della Commissione terzo settore dell’ordine dei commercialisti di Napoli; Franco Buononato, giornalista; Fernando Marotta, funzionario dell’Agenzia delle Entrate – direzione regionale; Dario Marano, tenente colonnello della Guardia di Finanza e Giacomo Di Gennaro docente Università Federico II, dipartimento scienze politiche. Modera l’avvocato Giovanni Siniscalchi. “Abbiamo cercato in questi anni ti dare un nome un volto alle persone che in qualche modo hanno migliorato le sorti della città attraverso piccole o grandi azioni, una benemerenza trasversale che non è destinata solo alle persone importanti ‘affermate’, non siamo alla ricerca di notorietà ma cerchiamo di creare rete tra le persone che amano il nostro territorio. Le nostre attività devo sottolineare che sono quasi a costo zero perché tutti sentono la passione che noi riusciamo a trasmettere” – dice il presidente dell’associazione Nicola Perna – Il convegno sul Registro Unico Nazionale del Terzo Settore è nato per cercare di dare ordine a queste organizzazioni così importanti per il nostro paese. Sviluppano economia in termini di PIL 1%, non solo ma creano quell’interesse delle cose comune che supera ogni cosa. Quella sensibilità umana e civica che serve nel nostro Paese. La proposta è quella di un registro, una sorta di anagrafe di tutte le associazioni da realizzare in tempi brevi per regolamentarne le attività, attirare fondi, ridarle vigore, vista la loro mission sociale”