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I NOMI. ARRESTATI 5 CARABINIERI PER CORRUZIONE, OMISSIONI E RIVELAZIONI SEGRETI D’UFFICIO. AGLI ARRESTI ANCHE FRANCESCO DI LORENZO EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI SANT’ANTIMO

Finiscono agli arresti per corruzione i carabinieri (per i quali è stata esclusa l’aggravange mafiosa) Raffaele MartucciAngelo PellicciaMichele MancusoVincenzo PalmesanoCorrado Puzzo; ai domiciliari anche l’ex presidente del consiglio comunale di Sant’Antimo Francesco Di Lorenzo e il boss locale Pasquale Puca (che è già in cella al carcere duro per altri reati).  Mentre vengono sospesi per omissioni o abuso in atti di ufficio Carmine Dovere (abuso d’ufficio), il capitano Daniele Perrotta (omissione in atti di ufficio) e Vincenzo Di Marino (rivelazione di segreto d’ufficio). Anche per loro è stata esclusa l’aggravante mafiosa.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari a carico di 5 Carabinieri in servizio nella Tenenza di Sant’Antimo e di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio per un anno a carico di altri 3 militari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, omissione di atti d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio, nell’ambito di un’indagine condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo CC di Castello di Cisterna e coordinata dalla D.D.A. partenopea. Le indagini hanno evidenziato condotte ritenute particolarmente gravi con favori nei confronti dei clan della zona di Sant’Antimo ( Napoli), i Puca, in particolare nei confronti di Pasquale Puca (in carcere al 41bis). Ai domiciliari anche Francesco Di Lorenzo, che è stato anche presidente del Consiglio comunale di Sant’Antimo. In cosa consistono le accuse di corruzione? Soldi e regali in cambio di notizie segrete su operazioni di alto impatto fatte a Sant’Antimo o mancate perquisizioni di autisti di boss, ma anche atteggiamenti morbidi nel dare (o non dare) esecuzione di misure e provvedimenti giudiziari come sequestri e altri interventi previsti dalla legge. Tutti i carabinieri sotto inchiesta erano stati già allontanati da Sant’Antimo e da Castello di Cisterna.
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