A prescindere dalle comunicazioni ufficiali dettate nel nome di un rilancio – presunto unitario – le ultime vicende interne al PD frattese, per il momento, hanno ufficializzato e confermato la sfida alla carica di candidato a sindaco tra Del Prete e Russo. In tanti si domandano chi dei due la spunterà, ma i bene informati dicono che la scelta è già segnata. Per molti elettori frattesi che ritengono i due nomi chiara espressione di vecchie logiche di potere politico e amministrativo – auspicando un ricambio generazionale -, sarà importante capire se queste logiche saranno respinte e definitivamente sepolte, oppure riproposte con gli stessi schemi, con le solite strategie ad personam che, oltre a non rilanciare un bel niente, sarebbero la continuità di tante disfunzioni politiche e amministrative di cui la città soffre senza soluzioni. Il popolo frattese, a prescindere dal nome, attende fatti concreti, forti segnali di rottura con le logiche di potere viste fino ad oggi, spesso frutto di strategie politiche partorite da pochi intimi, per pochi intimi. C’è un ritorno dentro al PD di consiglieri comunali che si erano allontanati per contestare scelte e azioni isolate, ovvero proprio quelle vecchie logiche di potere politico e amministrativo ad personam, per pochi intimi, di cui parliamo: è venuto il momento di dimostrarlo con i fatti. Come rendere visibile ai frattesi questa rottura per essere credibili e ottenere il consenso? Ammettendo gli errori amministrativi commessi e correggerli con atti conseguenziali in tema di politica urbanistica, politica sociale, politica commerciale, lavori pubblici, politica ambientale, prima e durante la campagna elettorale. Russo o Del Prete o un terzo uomo, i frattesi vogliono fatti. Altrimenti in tanti avranno modo di dare il proprio consenso alle proposte alternative in campo, almeno quelle lontane da certe logiche di potere politico e amministrativo, che non hanno prodotto atti amministrativi di scarso interesse collettivo o contestati da una volontà popolare mai ascoltata.