“IO RESTO CHIUSO. Mi sento offeso come uomo, come italiano e come commerciante. Noi insieme alle PMI siamo il motore trainante dell’economia italiana, ma nonostante questo, siamo sottoposti ad una pressione fiscale che è tra le più alte d’Europa. Infatti, più del 60% dei nostri ricavi si volatizzano tra tasse e tributi. Siamo stati trattati come dei miserabili con €600 in due mesi e, l’invito ad andare in banca a fare altri debiti, oltre a quelli già accumulati in precedenza. Presidenti Conte e De Luca, avete imposto la chiusura e, adesso, avete l’obbligo di provvedere sia moralmente che istituzionalmente al sostentamento delle nostre attività, mediante interventi di liquidità a fondo perduto per le spese di gestione, ma anche adottando misure di sgravio fiscale per l’anno in corso, così come è avvenuto in molti paesi europei. L’aiuto che noi chiediamo, quindi, non è certamente quello di essere invitati a chiedere prestiti alle banche. IO NON CI STO A SOCCOMBERE.” E’ questo il testo della locandina che da oggi si trova affissa all’esterno di diverse saracinesche di negozi frattesi. Contestano l’ordinanza 37 del 22 aprile del governatore De Luca: «Con decorrenza dal 27 aprile 2020 e fino al 3 maggio 2020, ferme restando le misure statali e regionali vigenti e fatta salva ogni ulteriore disposizione in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemica, su tutto il territorio regionale: sono consentite le attività e i servizi di ristorazione – tra cui pub, bar, gastronomie, ristoranti, pizzerie, gelaterie e pasticcerie – esclusivamente, quanto ai bar e alla pasticcerie, dalle 7 alle 14, gli altri esclusivamente dalle 16 alle 22, per tutti con la sola modalità di prenotazione telefonica ovvero on line e consegna a domicilio e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie nelle diverse fasi di produzione, confezionamento, trasporto e consegna dei cibi». LUNEDI’ NON APRIRANNO!
pubblicato alle ore 18.03