La Polizia Penitenziaria in protesta venerdi 19 giugno davanti al carcere “F.Uccella” di Santa Maria Capua Vetere

Il segretario ed il vice regionale campania dell’Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Palmieri Vincenzo e Castaldo Luigi, hanno inviato  il seguente comunicato stampa

Qualche giorno fa giunge il GOM (Gruppo Operativo Mobile) della Polizia Penitenziaria al carcere sammaritano, circa 100 uomini specializzati nella gestione di penitenziari con problematiche varie.
Per l’Osapp Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria è doveroso fare alcune riflessioni: squadra vincente non si cambia, dunque, consequenzialmente, la perdente……e probabilmente a rimetterci sarà come sempre solo il Corpo di Polizia Penitenziaria.

Solo in queste ore, ancora una volta, solo a seguito di eventi drammatici, la Polizia Penitenziaria ed il mondo degl’istituti penitenziari tornano ad interessare la politica, (dovrebbe essere *sempre* il contrario pur in assenza di eventi del genere…forse), ma visto che spesso in questi casi, si finisce per cadere nella *”strumentalizzazione”* (termine molto in uso quando si vuole etichettare delle idee diverse dalle proprie, scaricandosi contemporaneamente dell’eventuali proprie responsabilità).

Limitiamoci, ad analizzare in questa sede, consequenzialmente esclusivamente i fatti partendo, per semplicità narrativa dagli ultimi mesi, lasciando alla singola intraprendenza la possibilità di andare indietro negli anni.

A marzo, una serie di rivolte hanno contemporaneamente o quasi, sconvolto i penitenziari italiani.

Blocco colloqui e pandemia hanno proceduto questi episodi passando, in un primo momento, per le cause.

Riportata la calma con operazioni di servizio, spesso coordinate dalla magistratura, presente direttamente sul campo, sono partite le indagini dall’inpout delle denunce dei rivoltosi, spesso sospinti ed appoggiati in questa fase dai garanti.

Nel frattempo, le indagini varie, sono partite, amministrative, penali, civili chiaramente, contro gli appartenenti al Corpo, mentre stranamente, contro i rivoltosi, nulla o poco più e solo in sporadici casi tanto da far parlare d’impunità a fronte di milioni di euro di danni e decine di morti, senza considerare che un pericoloso evaso da Foggia é tutt’ora latitante.

Nel frattempo, scoppia il caso Palamara, l’acqua calda delle correnti politiche della magistratura contrapposte tra loro e della spartizione delle cariche corrispondenti a precisi disegni del guru del momento.

Lo scandalo coinvolge il DAP ed il Ministero della Giustizia, dove i magistrati abbondano ed infatti, le risultanze delle intercettazioni costringono alle dimissioni Basentini, Romano, ed altri ed al rimpiazzo con altri magistrati, mentre anche il nuovo Capo DAP non sembra esserne immune.

Nel frattempo, illustri magistrati si sfidano in TV sul da farsi per il bene dell’Amministrazione, peccato che pochi di loro sanno di cosa parlano per esperienza diretta. A tal proposito, torna utile la frase detta dall’autista del giudice Falcone all’annuale commemorazione: “Bisogna distinguere tra chi fa antimafia e chi parla di antimafia”.

Tra una cosa ed un’altra, non ci siamo fatti mancare notizie circa presunti incontri tra pezzi dello stato e boss al 41 per presunti accordi sullo sfondo della tregua delle rivolte.

Poi, in questi giorni, improvvisamente, o magari solo probabilmente, al momento giusto, carabinieri in forza alla Sez. P. G. della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, su disposizione di magistrati e pare, in compagnia di questi, si sono presentati presso l’istituto sammaritano dando vita ad un’azione quanto meno discutibile per la violazione di privacy e per il modus operandi, per notificare, perquisire e sequestrare in danno di poliziotti penitenziari intenti a parcheggiare prima di iniziare il turno in istituto ed avendo indifferenza per la presenza dei familiari dei detenuti che poi, sembrerebbe abbiano festeggiato con l’esplosione di fuochi d’artificio all’esterno dello stesso penitenziario.

Detenuti che, non hanno tardato poi, per arrivare ad oggi, a sfruttare la delegittimazione “casuale” per aggredire e rivoltarsi e mettere in scena, l’ennesima azione in attesa della prevista apertura alla trattativa……
Quindi è intervenuto
presso il F.Uccella, il Capo del Dap dott.Bernardo Petralia che in riunione con il vicecapo dott. Roberto Tartaglia , con il Provveditore della Campania dott.Fullone Antonio e con la direttrice dott.Elisabetta Palmieri, con il generale di Corpo d’Armata della Polizia Penitenziaria Mauro D’Amico capo del GOM ed il comandante di reparto Gaetano Manganelli, hanno stabilito le linee guida da intraprendere alla luce di quanto avvenuto, elogiando il coraggio dei poliziotti penitenziari coinvolti e feriti nella sommossa e facendosi carico della regolarizzazione dell’esecuzione penale all’interno dell’istituto sammaritano con nuove forze ed allontanamento dei ristretti facinorosi. Il Capo del DAP Bernardo Petralia successivamente ai disordini, appena terminato il vertice in istituto , ha voluto far visita al Poliziotto Penitenziario rimasto ferito durante gli scontri.
Purtroppo per il personale raggiunto da avvisi di garanzia non sarà possibile lavorare all’interno per motivi giudiziari e lasciar quindi operare la Magistratura nei migliori dei modi, affinché siano velocizzati i tempi per la risoluzione del caso.
Per i segretari regionali Osapp Palmieri V. e Castaldo L., pur se va elogiato l’intervento tempestivo del dott.Fullone A. da sempre vicino al personale di Polizia Penitenziaria, purtroppo le difficoltà operative permangono poiché la mancanza di personale è cronica e si fa sentire a discapito della sicurezza di tutti.
Inoltre se le rivolte sedate fossero state gestite senza colluttazione, oggi non saremmo arrivati a ciò, ma per poter raggiungere questi obiettivi la Polizia Penitenziaria va dotata di appositi strumenti, taser, telecamere individuali di servizio negli eventi critici, jammer, e altra strumentazione strategica per rendere trasparente l’operato del personale di Polizia Penitenziaria che spesso viene messo in discussione per una remunerazione che da appena diritto alla sopravvivenza e rende maggiormente difficile la propria tutela legale, ma tutto questo da tempo è stato già richiesto e segnalato ad una Politica che si è dimostrata sorda e distratta.
Per l’Osapp Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria maggiormente rappresentativo sul territorio nazionale, il Governo deve tempestivamente intervenire in merito, affinché sia riportato un clima lavorativo sereno, disciplinato e sicuro, anche con l’istituzione della Direzione Generale della Polizia Penitenziaria con al vertice un capo del Corpo di Polizia Penitenziaria appartenente ad esso, come lo è per la Polizia di Stato, con autonomia gestionale e responsabilità sulla sicurezza e tutela del personale e dei ristretti.
Per quanto rappresentato e viste le gravi carenze cronache di personale negli istituti penitenziari campani ed in particolar modo al F.Uccella dopo i fatti accaduti, il Corpo di Polizia Penitenziaria è in protesta con una manifestazione venerdì 19 Giugno 2020 davanti al carcere di Santa Maria Capua Vetere.