Un Consiglio comunale di quelli che la città ricorderà come tra i più bui della storia politica frattese. Una maggioranza risicata sorretta da quattro consiglieri eletti nelle fila della minoranza ha scritto una delle più brutte pagine di storia amministrativa locale, abbandonando l’aula consiliare insieme al Sindaco e facendo saltare l’ordine del giorno e il voto sui debiti fuori bilancio. Tutto è accaduto sul punto di votare il nuovo collegio dei revisori organo di controllo finanziario importantissimo. Sull’argomento la minoranza aveva chiesto al Sindaco di valutare la possibilità di votare il presidente del collegio attraverso una intesa su un nome condiviso dall’intero Consiglio. Richiesta respinta, ma voto annullato in quanto un terzo componente non ha raggiunto il quorum necessario dei 13 voti e addirittura in fase di voto del presidente, la minoranza faceva notare che nell’elenco della Prefettura c’era omonimia e la sola trascrizione del cognome, senza il nome, ha prodotto l’annullamento. Una grave situazione politica, una crisi di maggioranza irreversibile dove, il solo voto di un consigliere, tiene in ostaggio una intera città. Ecco cosa ha detto Michele Granata