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FRATTAMAGGIORE. Peppino Landolfo “Etica politica, costi, mancato rispetto per la gente costretta a pagare un nuovo Consiglio comunale interrotto dall’abbandono del Sindaco e della sua maggioranza”

Sull’abbandono dei lavori dello scorso Consiglio comunale (per la minoranza, vera e propria fuga dalle responsabilità politiche), si è tanto discusso in questi giorni sull’aspetto “politico”, sulla mancanza dei “numeri”, sulla “inefficienza” di alcuni consiglieri i quali hanno espresso un voto confuso, sul comportamento “inaccettabile” da parte di un Sindaco che va via lasciando di stucco perfino i “suoi”. Nessuno ha parlato di etica, e principalmente di costi ai danni dei cittadini frattesi i quali dovranno pagare un nuovo consiglio comunale per rivedere lo stesso ordine del giorno. In sintesi gli amministratori non hanno avuto nessun rispetto per la comunità abbandonando i lavori: nulla può giustificare atteggiamenti del genere nel luogo istituzionale e popolare più importante per affrontare il dibattito democratico, per assumersi con responsabilità doveri e diritti della classe politica e amministrativa. Si, forse qualche “filosofo” che leggerà potrebbe obiettare sui costi, probabilmente non eccessivi, ma ritengo che un solo euro in più pagato dai frattesi inutilmente per atteggiamenti politicamente “bambineschi”, è eticamente inaccettabile. Mi è sembrato di rivedere quel signore degli anni 70 che con i suoi soldi comprava il pallone, il mitico super santos, per giocare una partita e, quando si accorgeva che stava per perdere, si prendeva il pallone e andava via, lasciando gli altri senza la possibilità di poter giocare. La politica, e in particolare amministrare, prima o poi ti presenta il conto, anche se amaro bisogna accettarlo con atteggiamenti – come diceva mia nonna – da grandi. In soldoni poi chi pagherà la nuova convocazione se ci sarà?

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