Il capo dei caschi bianchi, maggiore Biagio Chiariello: “questi veicoli utilizzati in modo ‘improprio’ costituiscono un serio pericolo per l’ambiente”.
Condannato ad un anno reclusione dall’autorità giudiziaria, un cittadino frattese, proprietario di un Apecar con la quale mise a rischio l’incolumità degli altri automobilisti, a causa dell’eccessivo carico che proprio nel corso del trasporto si inclinò. I caschi bianchi lo fermarono, sequestrarono il mezzo e denunciarono il guidatore che adesso è stato condannato ai sensi dell’articolo 256 del codice dell’ambiente. Anche il figlio della persona condannata venne intercettato mentre con la sua Apecar trasportava rifiuti ingombranti. Con l’arrivo dell’estate aumenta sui territori la presenza dei veicoli che trasportano rifiuti per poi abbandonarli. Per fortuna che a Frattamaggiore, a seguito di un forte contrasto a tale malcostume attuato dagli agenti della polizia locale, diventa un caso isolato. Tredici ad oggi gli Apecar messi sotto chiave. “Alla base degli svuota cantine sembrerebbe esserci proprio una vera e propria attività redditizia, duole però registrare che ad alimentarla è quella parte di cittadinanza che per togliere i rifiuti dalla propria abitazione, li affida a degli scellerati creando non pochi problemi all’ambiente” fa sapere il comandante Chiariello. La cui azione di contrasto ha portato alla “sparizione” degli Apecar degli svuotacantine.