Questa riflessione era stata già pubblicata nello scorso mese di maggio, rileggendola appare attualissima e meritevole di essere riproposta alla città.
Dal profilo Facebook dell’ex sindaco Francesco Russo
FRATTAMAGGIORE HA SEMPRE VINTO PERCHE’ HA SEMPRE ANTICIPATO I TEMPI
Ovunque leggo politici parlare di “idea di città” e un po’ sorrido perché da nessuna parte si è affermato questo principio come lo è stato a Frattamaggiore. Nonostante questo, sia nei giorni della piena emergenza Covid che negli ultimi, si è assistiti a vicende politiche importanti che tuttavia hanno attraversato la città lasciandola nel silenzio e nell’indifferenza. Uno scenario che lascia un po’ l’amaro in bocca per chi come me si è abituato negli anni a vivere un confronto e a volte anche uno scontro politico vivace ma all’altezza di una città che ha sempre anticipato i tempi delle discussioni e anche della modernità dei temi. Frattamaggiore è oggi una città ambita e ammirata, questo è possibile perché quello che abbiamo oggi lo abbiamo costruito anni fa grazie alla famosa “visione di città” di cui i politici parlano e che da noi ha avuto una plastica rappresentazione. Concretezza e progettualità. La città che abbiamo immaginato anni fa, anche grazie ad una parte della classe dirigente che ancora oggi amministra il comune, era una città di servizi, una città che offrisse ai cittadini un habitat sociale degno e vivibile. Siamo riusciti nel nostro intento ma non con le chiacchiere. Chi come noi si è battuto per avere sul territorio i presidi come la Caserma dei Carabinieri, quella della Gdf, il comando di Polizia, le sedi distaccate delle Asl, lo ha fatto con una visione di lungo periodo che trasformasse Frattamaggiore in polo di aggregazione prima economico e poi sociale. Oggi raccogliamo i frutti di quella visione ma dovremmo anche essere capaci di immaginare da qui ai prossimi 10 o 20 anni come consolidare questa posizione di leadership e su questo sono preoccupato. Noto tanta confusione sull’ordinario e zero visione del futuro. Non è più in atto la costruzione di un dibattito che rafforzi la logica di visione o che punti ad alzare l’asticella sui servizi. Le città a volte sono come gli uomini, vivono di reputazione e di qualità di ciò che offrono. Dobbiamo tornare a discutere e progettare la città di domani, evitando che il silenzio sull’ordinario diventi il silenzio anche sul futuro. La politica vive pure di posizionamenti personali. E senza ipocrisia questo aspetto è fisiologico, persino naturale. Ma non può essere solo questo dimenticando totalmente la programmazione del territorio come avvenuto in questi anni. Non voglio entrare nelle ultime vicende che caratterizzano il quadro, tra dimissioni e prese di distanza da chi governa Frattamaggiore. Questi processi non li si governa col silenzio o, peggio ancora, nel sottobosco. Frattamaggiore non la si può governare così.