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Ospedale di Frattamaggiore – Primo prelievo d’organi per un trapianto alla vigilia del terzo anniversario dall’avvio della Terapia Intensiva

Il 1° aprile del 2019 si aprivano le porte del reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, una struttura attesa da trent’anni e attrezzata oggi con cinque posti letto e tecnologie d’avanguardia. Tre anni dopo, il 31 marzo 2022 la terapia intensiva gestisce e permette il primo prelievo di organi da un paziente, ai fini del trapianto. Un’equipe del Cardarelli di Napoli, infatti, è arrivata nella notte presso l’ospedale San Giovanni di Dio per prelevare il fegato da una paziente di circa 60 anni che nei giorni scorsi era giunta in coma al Pronto Soccorso, a causa di una grave lesione cerebrale. La donna era stata trattata presso il Reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Frattamaggiore, garantendo le funzioni vitali, accertandone la morte cerebrale e accogliendo la volontà dei familiari e della paziente circa la donazione dei propri organi. Il prelievo delle cornee, invece, era avvenuto nel corso della giornata da parte dell’equipe del Vecchio Pellegrini.

Dice Antonio d’Amore, Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord “A nome dell’ASL esprimo il cordoglio alla famiglia della nostra paziente e invio loro il ringraziamento per il generoso gesto. La donazione è stata resa possibile dalla presenza di un reparto di rianimazione che qui a Frattamaggiore era atteso da trent’anni e la cui realizzazione ha permesso di soddisfare un importante bisogno assistenziale. A tre anni dall’avvio delle sue attività, il reparto può contare non solo sulle tecnologie e gli spazi che ne avevano permesso la nascita, ma su esperienze e competenze che garantiscono un’attività assistenziale di ottimo livello, anche grazie all’arrivo di nuove qualificate professionalità. Ringrazio tutto il personale del reparto per il lavoro portato avanti in questi tre anni”

In tre anni sono state 186 le dimissioni dal reparto: il 33,5% dei ricoverati per COVID sono tornati a casa (dato in linea con la media nazionale), contro l’83,1% dei pazienti non COVID (dato migliore della media italiana).

Tra gli ultimi professionisti arrivati alla Terapia Intensiva di Frattamaggiore c’è il primario, Francesco Imperatore, un medico che vanta una lunga carriera ed una significativa esperienza nella Terapia Intensiva del Cardarelli.

Dice Francesco Imperatore, primario della Terapia Intensiva del San Giovanni di Dio di Frattamaggiore “La Terapia Intensiva di Frattamaggiore si è qualificata per un modello assistenziale che supera le porte dell’ospedale, grazie ad un’integrazione col territorio e con gli altri ospedali dell’area. In questo modello operativo stiamo trasferendo competenze e conoscenze mutuate sia dagli altri ospedali dell’ASL che da strutture rilevanti della nostra Regione. La qualità della competenza è testimoniata anche dalla rilevante produzione scientifica: da luglio ad oggi la nostra equipe ha firmato quattro lavori su altrettante riviste internazionali, mentre nelle prossime settimane verrà pubblicato un nostro volume dedicato al trattamento delle polmoniti.”

Il reparto di Rianimazione di Frattamaggiore è integrato nel Dipartimento di Area Critica dell’ASL Napoli 2 Nord. La struttura si prende cura dei pazienti critici che necessitano di cure intensive e provengono dal Pronto Soccorso, dai reparti dell’Ospedale, dal Territorio attraverso il 118, e dagli ospedali limitrofi non dotati di Rianimazioni polispecialistiche. Il reparto può contare su cinque posti letto di cui uno di isolamento.

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