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Luigi Grimaldi β€œπ™‡π˜Ό π™‹π™Šπ™‡π™„π™π™„π˜Ύπ˜Ό, π˜Ώπ™€ π™‡π™π˜Ύπ˜Ό, 𝙄𝙇 π™π™€π™π™•π™Š π™ˆπ˜Όπ™‰π˜Ώπ˜Όπ™π™Š 𝙀 𝙂𝙇𝙄 π™„π™‰π™π™€π™‡π™‡π™€π™π™π™π˜Όπ™‡π™„β€¦β€

COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI NAPOLI LUIGI GRIMALDI

Qualche giorno fa mi sono imbattuto nella lettura di un articolo dal contenuto surreale. A cominciare dal titolo: β€œLa proposta di legge degli intellettuali per fermare il terzo mandato di De Luca”. GiΓ  detta cosΓ¬ fa ridere. Scusate per la franchezza, ma non riesco a non essere diretto di fronte a queste posizioni. Punto primo: da quando le leggi le scrivono gli intellettuali? E da quando gli intellettuali decidono chi si deve candidare e chi no? E poi, ma chi rilascia le patenti da intellettuale? Torniamo seri. Se questo Γ¨ il livello del dibattito, la politica deve realmente fermarsi per un’analisi seria e capire dove si Γ¨ arrivati e come si debba fermare questa degenerazione continua e costante.

Detto questo, Γ¨ strano che gli intellettuali escano sui giornali assumendo una posizione su De Luca cercando di evitare che il governatore possa candidarsi per la terza volta di fila. Sono un democratico convinto e non capisco perchΓ© se un politico gode della stima dei cittadini che gli confermano ad ogni elezione sempre maggiore fiducia non si debba candidare perchΓ© i famigerati β€œintellettuali” non vogliono. Un principio antidemocratico che non comprendo. La politica Γ¨ fatta di temi, di argomenti, di contenuti e di consenso. Soprattutto di consenso. Il popolo Γ¨ sovrano, lo dice la costituzione. Quindi Γ¨ il principio degli intellettuali che non funziona, ossia quello di lottare contro un politico impedendogli di partecipare ad una libera elezione democratica. E se questo principio viene partorito e sostenuto da chi si considera β€œintellettuale” di questa cittΓ , significa ancora di piΓΉ che siamo messi veramente male.

Personalmente dagli intellettuali mi aspetterei invece totalmente altro. PerchΓ© restano in silenzio sulle storture dell’amministrazione regionale e di ciΓ² che accade nei Palazzi? Se per loro il consenso Γ¨ β€œmalato” potrebbero spiegare come si Γ¨ ammalato e chi sono i responsabili? PerchΓ© non parlano mai ad esempio di familismo, di sprechi, di clientele, di come si gestiscono le assunzioni nella pubblica amministrazione, di come la politica non riesce a dare una svolta di buon governo alla Campania e alla cittΓ  da decenni.

Nessuna parola degli intellettuali su come vengono gestite le politiche sociali, la cultura, le nefaste politiche ambientali attuate fino a qui tanto per citare degli esempi. Su questi temi gli intellettuali restano in silenzio. Sul sistema di governo e di fronte al potere ed a ciΓ² che esprime in questa terra, gli intellettuali spariscono, diventano ciechi, sordi, muti. Come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. PerΓ² vogliono decidere chi si puΓ² candidare e chi no senza entrare nei contenuti della gestione del potere che, al contrario, dovrebbe essere un argomento prioritario per una persona colta che pensa, soprattutto di fronte alle tante degenerazioni cui assistiamo ogni giorno, di avere anche l’ultima parola per una superioritΓ  divina.

Insomma, non ce ne frega nulla se gli intellettuali vogliono o non vogliono far candidare De Luca per la terza volta. Da loro mi aspetto un’arringa sul sistema che ha governato e sta governando la Regione Campania. I veri intellettuali sono innanzitutto uomini liberi. E gli uomini liberi non hanno paura di affrontare nessun argomento. Men che meno il potere nella sua rappresentazione reale.
#Luigi

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