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Ragazzo ucciso, Grimaldi: Manfredi gioca a scaricabarile, Napoli è allo sbando

Il consigliere comunale del gruppo misto: «Sindaco avulso dalla realtà che amministra»

NAPOLI – «Un ragazzo di appena 18 anni è stato ammazzato per una lite a cui, tra l’altro, non aveva nemmeno partecipato. Una tragedia immane che ha spezzato una giovane vita e distrutto una famiglia. E il sindaco Gaetano Manfredi che fa? Gioca allo “scaricabarile” addossando la colpa della criminalità ai parenti dei ragazzi sbandati. Parole vergognose che avrebbe fatto meglio a non pronunciare». Lo afferma Luigi Grimaldi, consigliere comunale del gruppo misto a Napoli. «Affermazioni che rappresentano non solo una rovinosa caduta di stile dal punto di vista politico ma che ci restituiscono l’immagine di un sindaco ormai fuori dalla realtà, completamente avulso dal contesto in cui si trova a operare. Napoli ha bisogno di un primo cittadino vero, che la guidi con fermezza e visione. Che sappia come e quando intervenire. Il sindaco ha dimostrato, invece, di essere un parolaio: in questo anno e oltre di amministrazione, si è caratterizzato solo per chiacchiere e incarichi d’oro a spese dei contribuenti» sottolinea Grimaldi. «Manfredi è poco più di un primo cittadino di facciata, di rappresentanza. Capace solo di articolare una generica richiesta di maggiori controlli al governo; come se lui, da massimo vertice politico-istituzionale della città, fosse immune da critiche e responsabilità». «Manfredi è lontano anni luce dalla vita partenopea, di cui non conosce le dinamiche e la realtà. Risiede nella sua Nola, distante dalla quotidianità della metropoli che vive intrappolata in gravissimi problemi: dal caos trasporti, all’emergenza criminalità, al disastro sociale. Napoli non ha bisogno di chiacchiericci da bar ma di concretezza e risposte vere. Qualità che l’occupante di Palazzo San Giacomo, perché Manfredi non merita l’appellativo di sindaco, non può o non riesce ad assicurare» conclude Grimaldi.

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