Frattamaggiore. Il mistero del cartellone degli eventi culturali. Scoppia la polemica sui social. Aveta “Chiederemo conto nel merito anche della rendicontazione senza sconti per nessuno”

Dal profilo Facebook “La voce del popolo” di Gennaro D’Andrea

Alle associazioni che in una prima loro richiesta indirizzata alla quarta commissione cultura (presieduta dal consigliere comunale Antonio Lamberti) che chiedevano spiegazioni in merito all’esclusione delle tante realtà associative dalle manifestazioni svolte sul territorio frattese, l’assessore preposto Michele Granata con risposta scritta spiegava che si trattava di un cartellone eventi messo su in brevissimo tempo, che per l’appunto era stata la causa del mancato coinvolgimento delle altre associazioni. Le associazioni richiedenti non soddisfatte della risposta data dall’assessore preposto, chiedevano con una seconda richiesta un incontro de visu. In questo secondo incontro le associazioni chiedevano se vi era la possibilità di prendere visione del famoso cartellone eventi culturali, il tutto fu messo a verbale…Morale della favola dopo oltre trenta giorni trascorsi dalla richiesta, la quarta commissione cultura ancora oggi prende tempo per soddisfare la richiesta…Le associazioni dicono: Il calendario eventi l’abbiamo scaricato dal sito della Città Metropolitana di Napoli, a Frattamaggiore tutto questo rinviare nel tempo a cosa è dovuto?

Il consigliere comunale Pasquale Aveta

“Non capisco come mai eventi culturali che abbracciano un arco di tempo così ampio e che riguardano la tradizione frattese, finanziati con risorse pubbliche, non siano stati oggetto di un calendario, approvato dalla Giunta Comunale e dall’Assessorato al ramo, con pubblicazione sul sito istituzionale del Comune. La Commissione Cultura ha dato indirizzi nel merito? Viene il sospetto che le attività siano state orientate a senso unico per favorire le Associazioni e le imprese sociali “capaci” a discapito delle altre realtà di Volontariato che aspettano queste occasioni per svilupparsi e accrescere così il “capitale sociale” cittadino, uno degli obiettivi principali di sane politiche sociali che una Amministrazione dovrebbe porsi. Chiederemo conto nel merito sia sulle scelte che sulla rendicontazione senza sconti per nessuno”