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Frattamaggiore: “Spacciatori di Libri” e di valori in un mondo che vuole resistere e guardare al futuro

dalla nostra inviata Caterina Flagiello

Stamattina, nella palestra del liceo classico e delle scienze umane, Francesco Durante di Frattamaggiore, si è tenuta la presentazione di “Spacciatori di Libri” dello scrittore Rosario Esposito La Rossa, evento che ha visto il patrocinio morale dell’Istituto di Studi Atellani. All’incontro hanno partecipato Imma Pezzullo in qualità di moderatrice, il dirigente scolastico Michelangelo Riemma, la professoressa Cristina Guardasole e Rosa Bencivenga in rappresentanza dell’Istituto di Studi Atellani. Questo appuntamento, pensato per i ragazzi delle classi terze, quarte e quinte, li ha visti profondamente ed emotivamente coinvolti, quasi stregati dal libro, dalle sue tematiche, dagli interrogativi che pone e dalla speranza che offre. Imma Pezzullo spiega i motivi dietro la scelta di inserire lo scrittore La Rossa all’interno del protocollo “Incontro con l’autore” siglato con le scuole e che ha visto la partecipazione di vari scrittori di prestigio da Dacia Maraini a Pietro Grasso. Questo libro infatti si inserisce perfettamente nel tema della legalità scelto per quest’anno; la legalità, aggiunge, non è un tema astratto ma sono le persone ed i luoghi che la rendono concreta, per questo, serve un esempio da poter interiorizzare. Anche il dirigente scolastico Riemma approfondisce l’importanza di questo protocollo d’intesa, in quanto offre ai ragazzi la possibilità di usufruire di percorsi “alternativi” tramite degli esperti esterni in modo da poter avere una formazione ed un’interazione, il più completa possibile. Lo scrittore Rosario Esposito La Rossa in questo caso, continua il dirigente, grazie al suo impegno nei luoghi “dimenticati ” dallo Stato e agli sforzi della sua associazione, rappresenta un valore aggiunto alla legalità, vista come un discorso da vivere nel quotidiano. Cristina Guardasole professoressa referente del progetto, si è detta da subito affascinata dal libro, che ritiene essere una “favola reale” in cui il “bene chiama il bene” e per lei è stata una gioia enorme il poter leggere la realtà ed i cambiamenti di questi luoghi, partiti da zero. Prosegue la moderatrice Pezzullo, sostenendo come questo libro, seppur doloroso, dia la speranza di potersi emancipare anche all’interno dei luoghi in cui viviamo; del resto la vita è fatta di intoppi e fermate, per questo motivo non bisogna avere paura (né fretta) di sbagliare, in quanto esiste sempre un’altra strada possibile. Rivolgendosi ai ragazzi, lo scrittore La Rossa racconta le origini del suo percorso, dalla fortissima tragedia che ha colpito la sua famiglia nel 2004, ovvero la morte di suo cugino Antonio Landieri vittima innocente di camorra e che gli ha dato lo spunto per poter scrivere questo libro, fino ad arrivare ai giorni nostri, con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Nonostante la difficoltà di vivere in un quartiere come Scampia, l’autore ha deciso di restare e soprattutto resistere, fondamentale la collaborazione con la casa editrice Marotta&Cafiero, di cui è direttore editoriale, grazie alla quale sono riusciti a portare avanti tanti progetti tra cui La Scugnizzeria, una libreria per “”spacciare” libri, in un luogo conosciuto come una delle più grandi piazze di spaccio d’Italia. Progetto di cui è fortemente orgoglioso, “dono” dedicato ai bambini e alle future generazioni di Scampia, frutto dello sforzo congiunto insieme alla moglie, l’attrice Maddalena Stornaiuolo, con cui hanno voluto offrire al quartiere tutto ciò di cui hanno sentito la mancanza da piccoli: un luogo di cultura e aggregazione. L’autore continua con la sua personale “rivoluzione culturale”: ovvero il prendersi cura dei figli dei nemici, dei camorristi, in modo da porre fine in maniera simbolica (e concreta) alla mentalità ereditata dai genitori, quella “gabbia di pensiero” che condanna prima ancora di far vivere. Lo scrittore sostiene che: “Non dobbiamo girarci dall’altra parte, per questo all’interno della Scugnizzeria c’è la statua di Lucignolo (della favola di Pinocchio), per simboleggiare il dovere morale di non lasciare nessuno indietro, di non lasciare nessuno spazio vuoto dove la criminalità può mettere radici, ma anzi dobbiamo dare le ali ai “ciucci (gli asini) “ in quanto, prosegue: “Se anche riusciamo a salvare una sola persona, ne sarà valsa la pena.” Gli studenti hanno avuto l’occasione di porgere varie domande allo scrittore, che ha risposto a cuore aperto, parlando della scelta di particolari canzoni che fanno da colonna sonora ad ogni capitolo del libro (tutte ascoltabili su Spotify tramite la traccia interattiva), allo stimolare i ragazzi a diventare “criscito”, ovvero lievito, per poter a loro volta crescere, al rapporto tra la realtà e l’illusione ostentata sui social, fino ad arrivare alle soddisfazioni personali con la pubblicazione di autori del calibro di Stephen King e Daniel Pennac, toccando anche varie iniziative come il “Libro Sospeso” e “L’ospedale dei Libri”, laboratorio-museo nato grazie alle donazioni di macchinari e caratteri mobili effettuate dalle tipografie di tutta Italia. Rosa Bencivenga in rappresentanza dell’Istituto di Studi Atellani rivolgendosi ai ragazzi, rinnova il suo appello in favore del volontariato, sottolineando l’importanza e la bellezza di donare anche solo un’ora del proprio tempo in favore degli altri, in quanto il volontariato aiuta, sostiene e supporta le amministrazioni e le istituzioni. Il dirigente scolastico, in chiusura, dà una piccola anticipazione su di un progetto futuro che coinvolgerà il liceo: cogliendo la proposta dello scrittore La Rossa, vorrebbe aprire le porte alla “Biblioteca Sospesa”, diventando quindi “spacciatori” di valori, cultura, libri e lettura, dato che, aggiunge, senza la lettura non può esserci alcuna conoscenza.

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