a cura di Caterina Flagiello
Bellizzi Irpino carcere di Avellino, dopo la tempesta la quiete, qualcuno direbbe, ma c’è il sospetto che lo stato di abbandono in cui versano i penitenziari della Campania e non solo, sia giunto ad un punto di non ritorno che coinvolge tutti. Noi come Confederazione Sindacale di Polizia Penitenziaria denominata CON.SI.PE ci auspichiamo che quanto avvenuto ieri e l’altro, sia un segnale che non venga sottovalutato da chi ha l’onere e la responsabilità di dare una risposta, poiché in tutto ciò il nostro pensiero va ai due poliziotti feriti ed al dottore sequestrato da ristretti facinorosi che secondo loro lo Stato è perdente ed a loro poco o nulla sarà addebitato penalmente.
Per il segretario regionale Campania Asppe confederata Consipe Castaldo Luigi, si è giunti al capolinea, da tempo rivendichiamo l’atavica carenza di organico quantizzabile in circa 1000 unità solo per la Campania connessa ad un sovraffollamento delle strutture per oltre il 30% della popolazione detenuta, il tutto crea un ingolfamento del sistema che mette a repentaglio la sicurezza di chi tutti i giorni con spirito di sacrificio ed alto senso del dovere si ritrova in prima linea per pochi spiccioli, tra l’altro con un contratto bloccato da 500 giorni che non rispetterà le indicazioni dell’Istat.
E che dire dell’arte.31 della CEDU laddove bei paroloni echeggiano nella mente di tanti di noi sindacalisti che ogni giorno con senso di responsabilità e tanta umanità cerchiamo di rilevare la complessità di un sistema penitenziario messo in secondo piano da molti, specie da chi attraverso le leggi dovrebbe garantirne il buon funzionamento.
È giunta l’ora di dimostrare che lo Stato c’è, la Politica deve lanciare un segnale chiaro e forte affinché sia dato prestigio ed onore ad un Corpo dello Stato da tempo abbandonato.