Servizio realizzato da Caterina Flagiello
Inaugurata questa mattina, nell’auditorium della chiesa di Sant’Antonio, in una sala gremitissima, la mostra “Sub tutela Dei – il giudice Rosario Livatino”, realizzata nel 2022 per il Meeting di Rimini da Libera Associazione Forense, Centro Studi Rosario Livatino e Centro Culturale Il Sentiero. Livatino, assassinato in un agguato mafioso ad Agrigento il 21 settembre del 1990, è stato beatificato il 09 maggio del 2021, si tratta del primo magistrato beato nella storia della Chiesa cattolica. Forte la presenza delle istituzioni e delle autorità, con relatori prestigiosi come: il presidente Laf Napoli Mario Barretta, il commissario straordinario presso il comune di Caivano Filippo Dispenza, il prefetto di Napoli Michele di Bari, il procuratore capo di Avellino Domenico Airoma ed il presidente Laf Carlo Tremolada. L’apertura dei lavori del convegno viene affidata al presidente Laf Napoli Mario Barretta: “Il giudice Livatino ha vissuto con responsabilità e verità il suo compito, questa mostra vuole ripercorrere la storia di quest’uomo. Egli non è un uomo del passato ma una figura che ancora oggi ci parla, abbiamo bisogno di testimoni credibili, che ci diano una prospettiva positiva nella nostra vita, un valido esempio da seguire”. Dello stesso avviso il commissario straordinario Filippo Dispenza: “Ho sempre seguito la figura del giudice Livatino, studiandone la storia.Trovo che lui sia la massima espressione dell’etica della responsabilità verso il bene comune. Nei suoi processi, cercava anche prove a discolpa, ove possibile, era un fervente cristiano, credente e credibile.” e aggiunge: ”Era un precursore, ad esempio nell’applicazione di misure preventive come il sequestro dei beni, per poter impedire l’approvvigionamento economico dei clan.” Il procuratore Domenico Airoma aggiunge: ”Ho studiato con attenzione la storia del giudice Livatino, un uomo riservatissimo che non rilasciava interviste, abbiamo nota solo di due conferenze, era una persona con i piedi per terra, ma con una fortissima dimensione spirituale. Livatino non ha “fatto” il giudice, era un giudice ed ha risposto ad una chiamata, insegnava che ad ognuno di noi viene assegnato un compito, una vocazione” e rivolge un appello ai ragazzi presenti: “se avete una passione oppure un ideale, non rinunciate, combattete per realizzarlo!” Il presidente Laf Carlo Tremolada. fa un ulteriore approfondimento sulla figura del giudice beato: ” Era un uomo silenzioso, che ha combattuto l’organizzazione mafiose con un impianto di legge e mezzi che, data l’epoca (sul finire degli anni 80’), risultavano poco efficaci. Livatino insegnava che è sempre possibile risorgere in qualsiasi contesto, lui coniugava il rigore dell’applicazione della legge con il senso di carità cristiana, che lo portava a desiderare la redenzione anche dei criminali più incalliti. Egli è una testimonianza per noi, un uomo che ha vissuto per un ideale, fino al sacrificio di sè.” L’intervento finale del convegno è stato affidato al prefetto di Napoli Michele di Bari: “Livatino era un servitore dello Stato, la cui fede era vissuta con integrità, con lui è venuta fuori una “santità laicale”.Era certamente un uomo di fede, ma è stato anche un uomo del mondo che ha vissuto nel mondo, vivendo e testimoniando determinati ideali. La sua memoria deve essere incarnata da ognuno di noi, tramite la nostra testimonianza quotidiana, dobbiamo essere dentro le cose ogni giorno e porci le giuste domande. Livatino era Logos, Fides e Ratio e riusciva ad incarnare il vero volto dello Stato.” Questo convegno è stato fortemente voluto anche dai tre commissari straordinari di Caivano: Calcaterra, Alicandro e Dispenza, la mostra itinerante sarà esposta fino al 12 gennaio nel Liceo Statale Braucci in piazza Plebiscito, per poi svolgersi, dal 15 al 28 gennaio, nel Tribunale di Napoli (Centro Direzionale – piazza Coperta).