Siamo a Napoli, in via Emilio Scaglione, strada trafficata nel quartiere Chiaiano. Una coppia si presenta all’ingresso di una banca. La donna rimane fuori, in strada: è il palo. L’altro sfila una pistola e un coltello dai pantaloni e grida. Il silenzio di clienti e dipendenti è la dimensione del terrore di quei momenti. E’ in corso una rapina. L’uomo fa sul serio, sequestra tutti i presenti e attende con loro 40 minuti. E’ il tempo necessario a sbloccare la cassaforte temporizzata dell’ATM. Nessuno muove un muscolo, nessuno può chiedere aiuto. Il rapinatore costringe uno degli impiegati a svuotare il bancomat e racimola poco più di 12mila euro. Col sacco carico di contanti fa cenno alla complice che il loro lavoro è finito e insieme si allontanano. Il sospiro di sollievo è l’unica pausa a cui si dedica il personale dell’istituto perché Il 112 squillerà pochi istanti dopo. Sul posto arrivano i carabinieri del nucleo operativo Vomero e della stazione Marianella. Gli basteranno pochi frame delle immagini di video-sorveglianza per riconoscere Giuseppe Merolla, 38enne di Scampia. E’ ai domiciliari e il suo volto, i militari, lo conoscono bene. Riconoscono anche Giuseppina Aceto, la sua compagna 40enne. Sanno dove vivono e quando bussano alla loro porta non c’è modo di sfuggire alle manette. In casa cappellino e passamontagna utilizzati durante la rapina, una revolver a salve con 25 cartucce e 1520 euro in contante ritenuto provento illecito. Frank Hamer e la sua squadra fermarono Bonnie & Clyde dopo una caccia di 120 giorni. I carabinieri partenopei, a poco meno di 90 anni da quel 23 maggio 1934, rintracceranno e arresteranno Merolla & Aceto in poco meno di un’ora dalla rapina. Sono entrambi in carcere, in attesa di giudizio. Dovranno rispondere di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona.