Chi ieri ha avuto la sventura di ascoltare o essere presente al Consiglio Comunale, si è reso ulteriormente conto di come viene portata avanti la pratica amministrativa, con momenti davvero deprimenti per la politica accentuatisi quando occorreva votare alcuni debiti fuori bilancio un pò particolari. Si, particolari perchè oltre ad essere di importi di rilievo, 50.000 euro, avevano quale caratteristica quella di un contenzioso soccombente per la mancanza di una difesa da parte dell’ente, nonostante le carte davano ragione al Comune. Carte che non essendo giunte sul tavolo dei giudici per la mancata costituzione, hanno condannato il Comune in una sorta di contumacia. Ma la cosa fantasiosa è stato assistere al festival di chi sapeva, non sapeva, della discussione sulla competenza degli uffici, avvocatura o settore contenzioso tributario, con i chiarissimi interventi dei funzionari i quali con perfette enunciazioni in italiano, rivolti ai consiglieri, rammentavano l’esistenza di una delibera di Giunta Comunale che non assegnava all’avvocatura la competenza di contenziosi di natura tributaria, ma che gli stessi consiglieri tardavano a capire. Addirittura il presidente del Consiglio dichiarava se si poteva rinviare l’argomento in quanto occorreva fare chiarezza. Emerge quindi una precisa responsabilità di un atto di indirizzo politico verso il quale anche per i precedenti, si è fatto orecchie da mercante. Ma cosa importa, tanto i 50.000 euro li pagheranno i cittadini di Frattamaggiore! Il dato politico che emerge è quello che alle richiesta del Consigliere Tommaso Capasso per capire chi aveva votato l’equilibrio di bilancio, atto importante per una maggioranza di governo, si scopre che almeno tre consiglieri di maggioranza di un gruppo che detiene visibilità in giunta, nello staff e cimitero, non hanno votato! Cosa altro bolle in pentola nel periodo agostano, periodo storicamente quello più proficuo per portare avanti azioni in alcuni settori strategici quando siamo distratti dalle onde del mare?