Frattamaggiore. Sui social post al vetriolo con dichiarazioni abbastanza gravi di consiglieri comunali. Cosa sta accadendo nel palazzo?

In queste ore di fine riposo estivo, mentre navigavo sui social, sono incappato in una serie di post al vetriolo tra i quali uno in particolare a firma di un consigliere comunale Luigi Vitale che ritengo abbia scritto cose per le quali occorre un approfondimento da parte degli organi di controllo politici, amministrativi e di legalità, post che pubblichiamo a margine dell’articolo. Nel commentare il post ho consigliato al Vitale, che ricordiamo consigliere comunale di minoranza poi traslocato in maggioranza con il PD,  di fare nomi e cognomi, citare fatti ben specifici, perchè quando si parla di estorsori, corrotti, tangentisti, colletti bianchi che hanno sempre garantito, e lo scrive un uomo delle istituzioni locali, occorre poi proseguire nelle sedi competenti con dati di fatto, altrimenti questo suo post oltre a rimanere uno sfogo domenicale e basta, potrebbe essere interpretato in tanti modi, ma soprattutto potrebbe essere considerato omissivo nel denunciare nelle sedi competenti ciò che si è scritto pubblicamente. Non vorremmo che questo suo post possa essere strumentale a qualcosa che aleggia nell’aria e nel palazzo di piazza Umberto I: presa di distanza da qualcosa? Da qualcuno? Faccia chiarezza e saremo tutti più sereni politicamente. Nelle ultime settimane abbiamo letto post al vetriolo a firma anche di Armando Riccardo che molto spesso tira in ballo gare, appalti, servizi di manutenzione del verde pubblico, edilizia privata, invitando gli organi delle forze dell’ordine ad intervenire, poi ancora altri esponenti di partiti come quello Repubblicano, segretari di movimenti presenti in Consiglio comunale. Mi sembra di assistere ad una corsa a riposizionarsi in vista della difficilissima prossima campagna elettorale dove i consiglieri comunali saranno in 16 e i candidati a sindaco al momento ne sono 50!  Riposizionarsi quindi significa accreditarsi anche e solamente a chiacchiere, una sorta di fedina politica vergine (cosa assai difficile) nella speranza che i frattesi possano ricadere nella trappola politica e amministrativa delle elezioni che li imprigionerà per i prossimi 5 anni.