Sant’Arpino: L’umano incomprimibile, ieri la conferenza “Il destino della filosofia: l’ultimo baluardo dell’umano?”

Servizio a cura di Caterina Flagiello

In un mondo dominato dalla tecnologia e da un rapporto malato con i social, quale è l’ultimo baluardo dell’umanità? Si tratta di un interrogativo importante affrontato durante la conferenza tenutasi ieri presso il Caffè Letterario Macrì di Piazza Macrì a Sant’Arpino, con due filosofi d’eccezione: il professor Giuseppe Limone e Marco Palladino, scrittore. Il convegno, è stato moderato dal presidente dell’Associazione Culturale Sophìa, Antonio Moccia e si è sviluppato in due parti: la prima con un’intervista di Marco Palladino a Luigi Vero Tarca ed una seconda inerente proprio il tema della conferenza, ovvero la filosofia come ultimo baluardo dell’umanità, tratto distintivo che caratterizza l’Uomo. Il filosofo Luigi Vero Tarca, allievo di Emanuele Severino e amico di Raimon Panikkar, ha sottolineato come la filosofia occidentale e quella orientale siano in realtà complementari tra di loro, come due lati della stessa medaglia. Importanti i temi trattati nel corso della serata, come l’irriducibilità della coscienza, il problema del male per il gusto di fare del male ed il ruolo della pratica filosofica. “La filosofia non può perdere se stessa in calcoli logici, se per filosofia infatti si intende il calcolo logico, allora la filosofia è finita. Ma la filosofia è meditazione, riflessione e la macchina non può assolutamente fare questo” dichiara il professore Giuseppe Limone. La filosofia vista come un interrogarsi che parte dalla presa di coscienza della singola persona, da un risveglio di chi si rende conto della propria singolarità a partire da un dolore. Il professore Limone inoltre aggiunge:“La filosofia riguarda tutta l’esistenza, non è una cosa separata da essa, filosofia vuol dire mettere con le spalle al muro chi non ragiona, senza filosofia noi siamo delle pietre.”Lo scrittore Marco Palladino prosegue: “La filosofia deve ridestare il senso del miracolo in tutte le cose, anche verso se stessi” e continua “Essere vivi è un mistero assoluto”, proprio da questo mistero nasce il fondamento del dialogo interculturale ed interreligioso tra oriente ed occidente. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Sant’Arpino e si inserisce all’interno del progetto “Riscrivere Atella”, con il sostegno della Fondazione con il Sud e del Centro per il Libro e la Lettura, mentre Luigi Buonincontro ha curato il reportage fotografico del convegno.