Servizio realizzato da Caterina Flagiello
Armonie e talento per questa prima mondiale dell’edizione critica del “Te Deum a 4 voci” in Do con violini e strumenti di Francesco Durante, presso la Basilica di San Sossio a Frattamaggiore, a cura di Giancarlo Amorelli e Saverio Stornaiuolo, per Cafagna Editore nella collana diretta dal musicologo Dinko Fabris. Questo concerto si va ad inserire nella quinta edizione del Festival Durante, diretto dal professor Lorenzo Fiorito ed organizzato dall’Istituto di Studi Atellani. Nonostante Francesco Durante sia stato uno dei protagonisti della “Scuola Musicale Napoletana” del 1700, una parte della sua produzione artistica risulta ancora poco studiata, per questo motivo il “Te Deum a 4 voci”, protagonista di questo evento e di questa edizione critica ha un valore importantissimo. Il concerto, con una ricca partecipazione di pubblico, è stato presentato da Imma Pezzullo, vicepresidente dell’Istituto di Studi Atellani:”Questo è il secondo appuntamento della quinta edizione del Festival Durante, ed è stato fortemente voluto dal presidente, Franco Montanaro e curato dal professor Fiorito. Il nostro istituto si occupa di storia e cultura locale da oltre 45 anni”, il professor Fiorito infatti aggiunge: “Provo una grandissima soddisfazione per questo evento unico nel suo genere. L’eco della cultura e dello studio è emerso dagli archivi.” Un concerto come occasione di gioia, nelle parole di Don Sossio Rossi, parroco della Basilica: “Questo è un momento di gioia e di festa così come la musica è un momento di gioia di festa ed uno strumento per esprimere la gratitudine verso Dio”. Il vice sindaco ed assessore alla cultura Michele Granata ha portato i saluti istituzionali: “San Sossio e Francesco Durante sono i frattesi più conosciuti al mondo, noi frattesi abbiamo una responsabilità storica da mantenere, dobbiamo essere orgogliosi dei nostri conterranei” e prosegue “questa prima mondiale è davvero un evento importante a livello culturale”. Il musicologo Dinko Fabris nel suo intervento afferma come: “Lo studio fruttuoso è anche foriero di ulteriori scoperte e questa edizione critica è preziosa per i musicisti. Tramite questo lavoro siamo riusciti a ricostruire la partitura unendo varie parti separate e contenute nei vari manoscritti.” Infatti, gli studiosi Giancarlo Amorelli e Saverio Stornaiuolo hanno raccontato il percorso affascinante e a volte tortuoso che ha portato alla stesura finale della partitura. Tutto è iniziato come un “azzardo”, così come afferma Saverio Stornaiuolo, ma nel corso del tempo e delle ricerche la partitura è arrivata ad assumere una forma coerente e fluida tramite il confronto attento e la correzione delle parti ricopiate in modo errato all’interno dei vari manoscritti, riferisce Giancarlo Amorelli. Un viaggio che ha portato gli studiosi a visitare l’Italia e l’Europa, manoscritto dopo manoscritto, passando per Milano, Siena, Assisi, Parigi e Londra, in un’avventura di studio e ricerca fino all’ultima nota. Presente al concerto anche il dottor Luigi Del Prete in rappresentanza del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli che ha donato al professor Fiorito un gagliardetto del conservatorio. Nell’ambito della serata, è stata fatta anche una piccola anticipazione da parte del vicesindaco Granata: l’istituzionalizzazione del Festival Durante da parte del Consiglio Comunale, si tratta di una bella soddisfazione per l’Istituto di Studi Atellani, ora bisogna solo aspettare la Giunta. Infine, alla chiusura degli interventi, è stato eseguito per intero il “Te Deum a 4 voci” da parte del Coro Polifonico Flegreo, diretto dal maestro Nicola Capano, con all’organo il maestro Fabio Espasiano. Imponente il coro, composto da circa 45 elementi e con solisti d’eccezione: il soprano Valeria Attianese, il contralto Annamaria Napolitano, il tenore Leopoldo Puziano e il basso Raffaele Pisani.