Fattamaggiore: “BackAut”, ieri sera un divertente spettacolo musicale tra techno ed allegria

Servizio di Caterina Flagiello

Frattamaggiore. Techno, allegria ed autismo, questo in sintesi, lo spettacolo “BackAut” presentato ieri sera, presso il Piccolo Teatro dell’Oratorio San Filippo Neri, a cura di Lello Tramma e dell’associazione AutismoVivo. Un atto unico in cui una banda di musicisti scalmanati si prepara ad entrare in scena, facendo vivere al pubblico il punto di vista del “backstage”, tra battibecchi e prove dei brani. Durante queste “prove” gli attori/musicisti si sono scatenati a ritmo di techno, senza dimenticare l’ironia tramite numerose battute e freddure divertenti (nda: avete notato un omino bianco nelle foto?) Simeone Carmela, presidente dell’associazione AutismoVivo commenta: “Questa sera per me rappresenta un grande traguardo che i miei ragazzi hanno raggiunto e spero che ce ne siano molti altri. Con la musicoterapia noi abbiamo rotto tanti preconcetti in molti campi, ma questo soprattutto è stato per noi un percorso di crescita generale, non soltanto dei miei ragazzi, di noi genitori e di chi ci ha accolto, cioè l’Oratorio San Filippo Neri, che ci ha dato fiducia, ci ha ospitato e ci ha incluso nella sua realtà sociale.Io ringrazierò sempre Don Salvatore Capasso che ci ha concesso, a noi di AutismoVivo, questa grande opportunità” e aggiunge: “Per quello che riguarda i miei ragazzi, hanno sì lavorato ma divertendosi tantissimo e spero che continuino a farlo.” Lello Tramma musicista e musicoterapeuta parla con orgoglio di questo evento: “Una cosa è certa, da quando abbiamo iniziato a pensare di scrivere lo spettacolo, io li ho lasciati fare. Questo fare si è concretizzato nello spettacolo e loro sono consapevoli che ci sono dei limiti, ma come accade in tutti i campi, come in generale avviene in tutti i percorsi che si intraprendono. Questi limiti li stiamo superando perché c’è la possibilità e la volontà, soprattutto da parte dei genitori, di mettersi in discussione.” e conclude: “Ho sempre pensato che mettersi a disposizione di una determinata comunità sia una cosa che faccia stare bene, anche come capo-scout. Sto bene quando vedo che i ragazzi stanno bene.” Un circolo di bene condiviso, nell’attesa di un prossimo spettacolo.