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Frattamaggiore: “La storia è la realtà di quel tempo” presentato stamattina, in una sala consiliare gremita, il libro “Fratta Maggiore” di Francesco Montanaro

Servizio realizzato da Caterina Flagiello

Frattamaggiore. La sala consiliare Sirio Giametta era stracolma per la presentazione del libro  “Fratta Maggiore – dall’a. 1443 all’a. 1660” di Francesco Montanaro edito dall’Istituto di Studi Atellani, con il patrocinio morale del Comune di Frattamaggiore. La presentazione è iniziata con un sentito ricordo in memoria di Don Antonio Padricelli, un “prete dei fatti” che con amore ha costruito una biblioteca. La vicepresidente dell’Istituto di Studi Atellani, Imma Pezzullo, ha moderato l’evento e nei saluti iniziali ha sottolineato come questo secondo volume sia il frutto di un forte lavoro di ricerca, infatti :”L’Istituto di Studi Atellani è un’associazione di volontariato che opera da più di 40 anni con il desiderio di diffondere la cultura. Francesco ha cercato di ricostruire e fare un lavoro di archivio che è di prestigio anche per il nostro comune, costituendo un ottimo biglietto da visita perché la storia si fa anche con le ricostruzioni “. Il primo cittadino di Frattamaggiore, Marco Antonio Del Prete, nei suoi saluti iniziali non nasconde il suo orgoglio e la sua soddisfazione per questo libro :“Questo lavoro non poteva non essere presentato qui nella casa comunale, ringrazio Francesco per il suo lavoro ventennale” a cui si aggiunge anche la voce dell’assessore alla cultura Michela Granata: “Un grazie affettuoso a Francesco che ci ha dato la possibilità di parlare di Frattamaggiore in maniera seria, frutto di una ricostruzione storica fatta di documenti, con questo testo si sfatano molti luoghi comuni, in quanto molti documenti sono costituiti da rogiti notarili. Francesco è il Florindo Ferro dei giorni nostri.” Ed è proprio grazie alla memoria storica, supportata da un lavoro imponente come quello fatto da Francesco Montanaro che si può sottolineare l’importanza di due date importanti per la storia locale: il trasferimento a Frattamaggiore della Gran Corte della Vicaria nel 1492 e la resistenza all’assalto di Don Giulio Acquaviva, conte di Conversano nel 1647. Bruno D’Errico consigliere dell’Istituto di Studi Atellani, nel suo intervento sottolinea la  particolarità di questa nuova pubblicazione dedicata alla città di Frattamaggiore: “Perché questo libro si basa su un’ampia mole di documenti, il dottor Florindo Ferro si dedicò a creare memorie storiche, opuscoli e articoli, i suoi eredi hanno donato a Francesco i documenti da loro conservati, integrando un lavoro storico. Questo libro, ben documentato, è in grado di offrire molte risposte e contemporaneamente sollevare altrettanti interrogativi.” La direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, Candida Carrino, sottolinea l’importanza di questo libro non soltanto per la storia locale ma anche, in maniera più ampia, per gli obiettivi che l’Archivio di Stato intende raggiungere:”Noi non vogliamo che i nostri documenti siano utili solo e soltanto agli addetti ai lavori, in questo momento noi tocchiamo con mano il fatto che persone che nella vita hanno fatto tutt’altro, possano diventare egregi storici. Gli storici che qui abbiamo, hanno tratto informazioni direttamente dalle fonti e le fonti, non sono soltanto quelle dell’Archivio di Stato, ma anche nei posti più impensati! Questo libro mi è piaciuto in maniera particolare perché dà importanza a una fonte storica di solito un po’ negletta: gli atti notarili grazie ai quali tocchiamo la vivacità della vita del territorio.“ Ed è proprio sulla ricchezza di questi atti “dimenticati” che il presidente dell’Istituto di Studi Atellani, Francesco Montanaro, interviene:”Non mi permetto di definirmi storico, sono un medico e ho portato avanti questo lavoro con un metodo scientifico: Sono partito dalla realtà per comprendere la vita di un tempo. Ho ricevuto 600 pagine di trascrizioni ufficiali fatte dal dottor Florindo Ferro e che prossimamente donerò all’Archivio di Stato.Tra queste pagine ci sono sicuramente delle copie di originali distrutti dai tedeschi a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Tramite un minuzioso lavoro di raccolta di vari frammenti documentali, è stato possibile trovare un filo conduttore, ricostruendo la storia” e aggiunge “Mi sono fermato al 1660 a causa della pestilenza che colpì in quegli anni, in quanto la peste è un punto di svolta fondamentale da cui poi inizia tutta un’altra storia”. Un libro, frutto di un lavoro minuzioso durato circa 20 anni, con un titolo che rispecchia correttamente il periodo storico trattato, infatti il titolo è Fratta Maggiore, due parole che sono anche un pò un segno del destino, dato che le iniziali sono le stesse dell’autore: Francesco Montanaro. Durante la presentazione è stato possibile soddisfare alcune piccole curiosità del pubblico, ad esempio in merito ai cognomi più diffusi nella città di Frattamaggiore, oltre ad altri aneddoti storici. In ricordo di questa giornata è stata consegnata una targa commemorativa a Francesco Montanaro. Presenti all’evento i consiglieri Alborino, Lamberti, Ambrico, Argentiere e l’assessore Caserta, oltre a numerosi rappresentanti del mondo delle associazioni e del volontariato.

 

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