a cura di Caterina Flagiello
“Folgorati sulla via di Damasco dopo ben 10 anni dalla ripresa dell’epidemia di brucellosi in Campania ed in particolare nel Casertano, i sindacalisti della Coldiretti Campania si accorgono finalmente che le misure di isolamento e sanificazione sono fondamentali per contrastare la diffusione dell’infezione all’interno e all’esterno degli allevamenti focolaio”. Lo afferma la consigliera regionale campana indipendente Maria Muscarà. “Trovo gravissime le insinuazioni del direttore Loffreda che ricalca l’assunto di De Luca secondo il quale non si batte la brucellosi in Campania per colpa di “veterinari e allevatori mariuoli”, neanche fosse interesse di questi ultimi andare in miseria”, aggiunge la consigliera regionale. “Piuttosto che avventurarsi in accuse gravissime e infondate, visto che nessun allevatore ha levato gli scudi su misure ovvie e puntualmente attuate – prosegue Muscarà -, la Coldiretti e i sindacati agricoli loro compagni di ventura al Tavolo Verde (ma dovrei dire alla corte) di De Luca, spieghino piuttosto come hanno utilizzato i fondi per la formazione ed evitino di rispolverare grottescamente i Pogrom di sovietica memoria per chi non pulisce bene le proprie stalle, violentissime persecuzioni politiche che speravamo consegnate definitivamente, almeno in Italia, ai tribunali della storia”. “Naturalmente – conclude Muscarà – vorrei ricordare alla Coldiretti Campania che a monte delle misure di profilassi, ma direi di usare termini italiani semplici come lavaggio e disinfezione degli ambienti, dovrebbero esserci i controlli dell’Asl. E allora: se la sente la Coldiretti Campania di usare lo stesso metro di giudizio per i veterinari e chi li dirige?”.