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Frattamaggiore. Lo scempio edilizio tra revoche, ritardi e mancati controlli, silenzi della politica

Non passa giorno che attenti osservatori o semplici cittadini, denunciano, chi sui social, chi su carta verso le autorità competenti, l’evidenza di un centro storico e non, caratterizzato da costruzioni mastodontiche rispetto a quelle che erano le costruzioni preesistenti, ovvero in termini tecnici, quelle relative alle planimetrie di primo impianto depositate al catasto dalle quali partire per determinare le volumetrie delle nuove costruzioni, e sempre tecnicamente, il rispetto del rapporto per le distanze. Cosa è successo in questi anni durante i quali la politica si è adeguata in un complice silenzio? Quello che oggi è sotto gli occhi di tutti con gli indici di costruzione ormai considerati come numeri da giocare al lotto. È di qualche giorno fa la notizia di una concessione per parecchi appartamenti da realizzare in via Cumana sembra revocata dopo un controllo a seguito pare di una denuncia, così come altra in via Veneto in virtù proprio del mancato rispetto delle distanze e, qualcun’altra, sembra con la presentazione di progetti aventi probabilmente dati non conformi alle planimetrie di primo impianto, determinando poi di fatto aumenti illegali. Viene spontaneo domandarsi del perché ci si muova solo dopo specifica denuncia, mentre sarebbe molto più semplice per l’ente comunale avere nel cassetto le planimetrie di primo impianto e confrontarle con gli elaborati? Nonostante i ritardi accumulati in questi anni, c’è sempre modo per riparare, quindi invitiamo l’ufficio tecnico ad attivare i controlli nel merito delle planimetrie di primo impianto e verificare il famoso rapporto tecnico per le distanze tra fabbricati. C’è poi la riflessione da fare sui silenzi della politica, e quì le ombre sono altrettanto mastodontiche in quanto, una serie di politici e amministratori direttamente o indirettamente interessati legittimamente, chi per le proprie residenze chi per i propri studi professionali, in un certo qual modo hanno ignorato e, paradossalmente, in questi giorni sui social si ergono addirittura a novelli ambientalisti in vista del riposizionamento per le elezioni, assurdo. Confidiamo negli ormai improcastinabili controlli da parte del nuovo assetto dell’ufficio tecnico.

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