
Per chi detiene un minimo di memoria storica sulle vicende politiche e amministrative locali, è facile capire che il Bilancio da approvare domani in consiglio comunale, è quello del trionfo del sindaco Marco Antonio Del Prete. Intendiamoci, trionfo sulle ambiguità e pochezze politiche delle forze che lo sostengono, certamente non trionfo per meriti amministrativi e politici. Una politica meno ambigua, più responsabile e più attenta alla comunità, avrebbe scritto già da parecchio la parola fine. Da oltre 40 anni, salvo poche eccezioni, i sindaci frattesi eletti, hanno la fortuna del trionfo sulle ambiguità e pochezze politiche che li circondano e li supportano, anche e spesso le finte opposizioni. Una politica ibrida, ne carne ne pesce, solo autoreferenziale e alla ricerca di proprie visibilità. Al netto delle forze civiche ibride, l’attuale PD è l’esempio ibrido più rappresentativo dell’antipolitica, sul quale il sindaco trionfa e può dormire sonni tranquilli, anche stanotte per domani sera. In giro, sui social, in queste ore leggiamo la rappresentazione teatrale della non politica frattese che ha negli attori del PD e i pendolari di altri schieramenti per tutte le stagioni – basta che si ottiene qualcosa – i veri protagonisti incontrastati, quelli che hanno le maggiori responsabilità politiche verso un Bilancio che ovviamente andranno ad approvare all’unanimità, nonostante lo sventolio di presunti numeri errati ed emendamenti alla camomilla e tranne forse assenze per improvvisi malori diplomatici. Scommettiamo?