Napoli: Conclusa la mostra di due giorni “La chiesa di Santa Luciella ai librai, storia e conservazione”, presso la chiesa di San Gennaro all’Olmo, a cura dell’Associazione Culturale “ Un filo per Unirci” 

Servizio realizzato da Caterina Flagiello

Napoli. Si è conclusa ieri, con grande successo di pubblico, la mostra organizzata il 29 ed il 30 marzo dall’Associazione Culturale “Un filo per Unirci”, che promuove il recupero delle arti antiche del ricamo, dei pizzi e dei merletti, tessendo allo stesso tempo un intreccio profondo con la cultura del territorio. Ed è proprio nel segno della cultura che si è tenuta la conferenza inerente la Chiesa di Santa Luciella lo scorso 29 marzo. Il dottor Massimo Faella, presidente dell’associazione Respiriamo Arte, parla della Chiesa di Santa Luciella ai Librai e del lavoro intrapreso in questi anni: “Il nostro sogno era quello di salvare un pezzo della città di Napoli e al contempo creare lavoro per giovani professionisti. Abbiamo aperto nel 2019 e durante il covid, la Chiesa di Santa Luciella è rimasta aperta, come luogo dove poter portare beni di prima necessità, grazie alla Comunità di Sant’Egidio, riuscendo a recuperare spazi per la comunità.” un lavoro costante che ha portato i suoi frutti, così come dimostrato anche nella puntata dedicata alla Chiesa di Santa Luciella a cura di Alberto Angela. Un’iniziativa che ha ottenuto il supporto anche di Padre Mariano, che ha creduto nell’associazione sin dall’inizio e ha dato la possibilità di istituire la scuola di ricamo all’interno della Chiesa di San Gennaro all’Olmo. La dottoressa Antonina Badessa, presidente dell’associazione Un Filo per Unirci, parla con orgoglio dei lavori delle allieve: “Tutti i lavori presentati, sono opere preziose che ingentiliscono ed abbelliscono la casa. L’obiettivo è quello di continuare e coltivare l’arte del ricamo nel tempo. Infatti, uno dei pezzi pregiati della mostra è un abito da sposa antico, color ecrù, datato alla fine del 1800.” Un lavoro delicato e di pregio, come ben spiegato dalla maestra di ricamo Gelsomina Tatarello, che ha parlato del ricamo in oro: “C’è bisogno di tanti tipi di qualità di filato, altrimenti il ricavo viene piatto. Così come si fa con un pennello, è necessario dare all’oro varie sfumature” e continua “Questa per me è una grande passione e vorrei che continuasse nel tempo”. Questo evento di due giorni, è stato anche l’occasione per esporre i numerosi lavori delle allieve: golfini, bavaglini, scarpette ed articoli per bambini e per la casa, tutto realizzato a mano, ogni singolo pezzo, dalla tovaglia, al centrotavola, fino agli accessori di uso quotidiano, come segnalibri e porta-occhiali. Un filo per unire e tessere cultura, arte e bellezza all’interno del nostro territorio.