
“Spiace constatare che il commissario prefettizio che attualmente gestisce il Comune di Giugliano, abbia perso ‘ le unghie e i denti. In una nota in risposta a una mia richiesta di comando così scriveva: ‘Il Comune di Giugliano è un ente che ha un organico appena di 199 dipendenti, compreso il corpo della polizia municipale, rispetto ad una popolazione in crescita di 125 mila abitanti circa. Si tratta inoltre di un comune con un territorio permeato da forte infiltrazioni criminali e camorristiche tanto da indurre il Prefetto anche per i noti ultimi eventi giudiziari a nominare la Commissione di accesso. Ora, fatta questa breve feroce premessa, le sembra plausibile che la sua pur legittima richiesta di comando possa subire un rallentamento? Nessuno più di Lei è in grado di comprendere perché non si possa e non si debba continuare a procedere ad un depauperamento dell’organico oggi pressoché ridicolo e che per il tempo che mi è dato rimanere Commissario dovrò difendere con le unghie e i denti. Apprendo oggi, di una delibera dello stesso commissario, giuro non si tratta di un caso di omonimia, che quanto scritto a me, meno di un mese fa, non vale per altri. E’ stato infatti concesso un comando presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al dirigente di ruolo della polizia municipale del Comune di Giugliano, privando quel territorio di una figura chiave nel contrasto alla criminalità organizzata. Più che un servitore dello ‘Stato’, il prefetto in pensione, appare un servitore dello ‘stato’ delle cose. Sarebbe opportuno far rientrare il dirigente della polizia municipale, immediatamente, al fine di impegnarlo in un territorio che, a suo dire, certamente presenta criticità comuni con Caivano e non tenerlo impegnato altrove a dirigere e coordinare un non meglio specificato ufficio per i concorsi e il reclutamento. Trovo grave quanto scritto in delibera e pertanto provvederò a chiedere, anche tramite il Prefetto di Napoli e i Parlamentari della Commissione nazionale Antimafia, l’avvio di un’attività ispettiva per valutare cosa ha fatto, dal suo insediamento, il commissario per contrastare la criminalità in una realtà che, egli stesso, ha parificato a quella del parco verde di Caivano.” Lo annuncia in una nota Carmela Rescigno, Presidente della Commissione regionale Anticamorra.